Tigers, bella zampata finale
I Tigers hanno rischiato grosso di vedersi sfuggire una gara dopo averla praticamente sepolta nel primo tempo. Infatti, esprimendo un collettivo di prim’ordine per quasi tutti i primi due quarti, Carey e compagni avevano messo un baratro fra loro e i giurassiani. Primo quarto che, dopo il punto a punto, si sblocca negli ultimi due minuti, quando Steinmann infila tre triple e porta il punteggio sul 28-18. Secondo quarto in fotocopia, con Lugano che sale subito a +20 con due triple di Carey, per chiudere a +20 metà gara (54-34). Nel terzo quarto massimo vantaggio (6138)
al 2’, quando Gaspoz decide di togliere Brown, il play tuttofare, 13 punti nel primo tempo, stufo della sua non difesa. E qui c’è la svolta. Al Lugano saltano i piani difensivi, i timeout non riescono a modificare l’inerzia, Williams domina l’area bianconera, Kozic diventa immarcabile e in attacco il Lugano pasticcia con le individualità. Un 11-0 per gli ospiti porta lo score sul 65-55 al 7’, anche se è ancora Steinmann, con due triple a ridare il +15 all’ultima pausa, 73-58. Ma è un flash. Kozic e compagni rimontano, mettono un parziale di 6-15 e tornano a 6 punti, 79-73 al 5’. Negli ultimi 5’ i bianconeri segnano la miseria di due tiri liberi, mentre il Boncourt
completa l’opera e va all’aggancio a 8’’ dalla fine, con un 2+1 di Williams, 81-81. La gestione dell’ultima palla è orribile e si va al supplementare. Un overtime senza storia: i bianconeri si rimettono a giocare di squadra, Boncourt non ne ha più, Danys e Williams escono per falli, finisce 100-90. «Ci siamo persi la difesa e abbiamo giocato male in attacco nel secondo tempo – commentava Petit –. Siamo reduci da sei partite in tre settimane, giocate in sette. Alla fine qualcosa paghi sempre. Ci voleva più raziocinio dopo il +23, invece siamo andati allo sbando. Ma contava vincere e l’abbiamo fatto». La Sam esce a testa alta anche da
Ginevra, dopo una gara in cui ha concesso troppo nel secondo quarto, permettendo il +11 ai ginevrini che sono riusciti a capitalizzare il margine. Una Sam che, una volta recuperati tutti gli infortunati, potrà guardare diversamente gli avversari. Per ora bisogna valutare positivamente quanto riesce a fare in emergenza: qualità e carattere da mettere a frutto il prossimo mese. Il Bellinzona è andato vicino al colpaccio a Friburgo, con una prova maiuscola. Le pinkies hanno tenuto testa alle avversarie fino a pochi minuti dalla fine, dimostrando carattere e determinazione. Alla fine l’Elfic ha vinto in virtù di un maggior tasso tecnico
e del fattore campo. Nulla da fare per il Riva: se le straniere giocano male, non si può pretendere molto dalle giovanissime di Montini. Le vallesane hanno allungato nel secondo quarto, chiudendo metà gara avanti di 10, 22-32. Nel secondo tempo, Augugliaro e compagne hanno sparato a salve, 8 punti nel terzo quarto e 7 nell’ultimo, con l’unico canestro in azione a 1’’dalla fine. Montini ha messo in panca più volte le sue straniere evanescenti: Moten 4/17 al tiro, 5/11 la Brown. Le vallesane, con tre straniere, sono state più forti in ogni reparto, ma con regali del genere non hanno sudato più di tanto per finire 37-61.