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L’orchestra di Mahler

- di Enrico Colombo

Segue da pagina 21 Mahler ha spinto il linguaggio musicale dell’Ottocento verso la disgregazi­one, ha portato la tonalità tradiziona­le all’usura, ma non l’ha mai rinnegata ed è difficile considerar­lo un antesignan­o della musica del Novecento. Quando nel giugno del 1912 Bruno Walter dirige a Vienna la prima esecuzione della Nona di Mahler, a Berlino Arnold Schönberg sta lavorando al “Pierrot lunaire”, Igor Stravinski ha presentato a Parigi due anni prima il suo “Oiseau de feu”. Mahler ci parla di se, della sua esperienza umana. Schönberg e Stravinski non ci dicono niente di se stessi, ma piuttosto delle loro relazioni con la musica e sarà questo loro manierismo la cifra stilistica del secolo che segue. Fra le molte interpreta­zioni a disposizio­ne dei melomani, anche su internet, spiccano quelle di Leonard Bernstein con i Wiener Philharmon­iker e di Claudio Abbado con la Lucerne Festival Orchestra, che fanno della Nona di Mahler un manifesto dell’addio alla vita, del distacco dalle persone care, dall’arte. Markus Poschner non poteva competere con queste esecuzioni in quanto a qualità di suono e precisione nei sussulti dinamici e ritmici, ma il suo approccio alla partitura è stato di gran classe, la sua lettura riflessiva e senza smagliatur­e sentimenta­li, più che una meditazion­e sulla morte un elogio del silenzio, dal quale la musica sorge e al quale ritorna. L’orchestra, impegnatis­sima, ha esibito molte cose pregevoli non solo negli interventi solistici delle prime parti, ma anche nei colori timbrici, nella trasparenz­a di suono delle sue sezioni. La sala del Lac era completa, al pubblico non sono stati concessi momenti di disattenzi­one. Allo spegniment­o dell’ultima nota, è stato rispettato il silenzio, quasi rituale, chiesto da direttore e strumentis­ti immobili, poi si è sciolto un lungo applauso, senza le consuete ovazioni da stadio. Ancora una nota positiva per questo concerto: il testo “La Nona di Mahler: ultimo addio?” di Giovanni Gavazzeni, che il pubblico ha avuto in mano sul programma di sala.

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