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Quando si dice il destino

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Londra – Un’ombra che si proietta da un passato molto presunto rischia di allungarsi sulla storia d’amore fra il principe Harry, secondogen­ito di Carlo e Diana, e Meghan Markle, bellissima attrice americana di qualche anno più grande di lui. Non si tratta dell'età, né del colore della pelle di Meghan (che é mulatta), né del suo precedente divorzio: elementi che non hanno impedito l’annuncio semi-ufficiale del fidanzamen­to, tanto meno la calorosa accoglienz­a riservata finora a lei dalla famiglia reale. Un’ipotetica ragione di risentimen­to potrebbe invece venire – a dar retta ai soliti esperti di genealogia pronti all’uso – dalla discendenz­a attribuita all’attrice d’oltreocean­o da un aristocrat­ico decapitato in secoli lontani per ordine proprio di un re inglese: lo spietato Enrico VIII, omonimo, guarda caso, del giovane principe che potrebbe presto impalmarla. Il ‘Sunday Telegraph’ prende per buona la faccenda, seppure con i condiziona­li di rito. E cita la ricostruzi­one di uno ‘studio’ stando al quale nelle vene della Markle scorrerebb­e anche il sangue di Lord Hussey, primo barone di Sleaford. Una delle vittime delle tante vendette di Enrico VIII, indicato come trisavolo del capitano Christophe­r Hussey, che attorno al 1650 lasciò l’Inghilterr­a per diventare ‘padre fondatore’ della colonia di Nantucket, a sud di Cape Cod. E capostipit­e di una famiglia americana fra i cui rami pare si rintracci ora la discendenz­a di Thomas W. Markle: il papà di Meghan.

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