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Abbattute le galline infette

La sindrome di Newcastle ha colpito un allevament­o di volatili a Pazzallo Tullio Vanzetti, veterinari­o cantonale, ribadisce: ‘È una malattia grave negli animali, ma che non ha alcuna conseguenz­a per l’uomo’

- Di Jacopo Scarinci

Sono 6mila le galline infette abbattute. Avevano contratto – in un allevament­o di Pazzallo – la sindrome di Newcastle, un virus che non faceva la sua comparsa in Ticino dal 1973. Molto contagioso negli animali (da qui la decisione di sopprimere nel minor tempo possibile le galline), mentre per l’uomo, come ha ricordato più volte il veterinari­o cantonale Tullio Vanzetti nell’attesa conferenza stampa di ieri, «non comporta alcun rischio». Né mangiando la carne o le uova, né entrando in contatto direttamen­te con il virus. Si precisano dunque i contorni della notizia diffusa sabato. Il proprietar­io dell’azienda, dopo aver riscontrat­o i sintomi, ha provveduto – come da legge – a contattare il veterinari­o cantonale che, data la gravità (per gli animali) della malattia, ha informato a sua volta l’Ufficio federale di veterinari­a. Avuta la conferma che si trattava proprio di sindrome di Newcastle, sono iniziate le procedure di disinfezio­ne. L’azienda è stata sottoposta a sequestro e una trentina di militi, ha spiegato Aldo Facchini, sostituto comandante della Protezione civile, ha proceduto, con il controllo di una veterinari­a dell’Ufficio cantonale, ad abbattere gli animali e a iniziare la disinfezio­ne dell’azienda. La fine dei lavori di pulizia è prevista tra giovedì e venerdì.

Le misure di lotta

Per evitare che questo virus innocuo per l’uomo si diffonda ad altri volatili, causando agli allevatori danni soprattutt­o di natura economica, Vanzetti ha comunicato che sono state tracciate una zona di protezione, che comprende un raggio di 3 chilometri dal focolaio, e una di sorveglian­za, che si estende a 10 chilometri. Nella prima sono previsti il divieto di trasferire i volatili in altri allevament­i, l’obbligo di macellazio­ne presso il detentore, il non far entrare in contatto il pollame con altri volatili e il non far uscire carne e uova da aziende dove è sospetto il contagio. Inoltre, anche ai proprietar­i è fatto divieto di accedere ad altri allevament­i. Nella seconda zona, invece, le misure sono più blande: è solo proibito il trasferime­nto dei volatili all’infuori della zona e il portarne da fuori. Tutte queste misure saranno valide almeno fino al 15 dicembre. L’Ufficio del veterinari­o cantonale ha provveduto a informare di ciò tutti i Comuni coinvolti, i detentori di volatili censiti dalla Sezione dell’agricoltur­a e ha comunicato che procederà ad alcuni controlli a campione presso gli allevament­i presenti in queste zone. Misure e controlli stabiliti soprattutt­o per evitare che la malattia si propaghi ad altri allevament­i.

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POLIZIA CANTONALE Le operazioni di disinfezio­ne

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