La proboscide delle formiche
Anche la confusione (tanta) a questo punto può aiutare… a confondere le idee. Questa settimana ne abbiamo avuto più di un esempio. Il primo di lunedì in parlamento, con la deputata Nadia Ghisolfi tornata alla carica con un’interpellanza sull’investimento immobiliare privato promosso da una cordata Plr a Giubiasco per accogliere magari (se il parlamento voterà il messaggio) la nascente ‘Cité des mêtiers’. Domandina facile facile: quell’atto parlamentare sarebbe partito, abbinato ad una richiesta di discussione generale, se non ci fosse stato sul tappeto Argo 1? Chiaro l’avvertimento: voi ci state crocifiggendo (o se preferite azzoppando presidente e consigliere di Stato) e noi vi facciamo vedere che anche il vostro non è perfetto. Ma i colpi non sono andati a segno. Un caso isolato? Nossignori, nella precedente sessione del Gran Consiglio era già successo qualcosa di simile con due deputati Ppd che hanno posto un paio di domande a Christian Vitta e Norman Gobbi, mentre tutti (dall’estrema sinistra all’estrema destra) tenevano sotto tiro Beltraminelli, che rispondeva senza fornire risposte convincenti. Morale della favola: i timidi colpi sparati dalle trincee pipidine si sono trasformati in petardi bagnati. Petardi serviti comunque a produrre nebbia. E la nebbia in questo momento è una buona (l’unica?) arma in mano a chi è finito nelle sabbie mobili. Del resto, proprio all’interno del Ppd, si stanno creando spaccature senza precedenti, tanto che alcuni esponenti di peso sono andati alla tele chiedendo ai vertici di sbloccare la situazione a breve, visto che il partito patisce e non riesce ormai più a lavorare da mesi. Se lo dicono anche loro pubblicamente... Il problema centrale, come detto, sono le tante (crescenti) risposte che non arrivano e che, quando arrivano, sono talmente fumose e insensate (come quando Bernasconi disse di non aver mai informato il Beltra dell’incontro segreto di giugno) che fanno ridere i polli e i paracarri. È per questo che i capigruppo in parlamento (Ppd evidentemente escluso) hanno detto in settimana che, per poter svolgere finalmente in tranquillità le verifiche/inchieste in corso, la gestione della Divisione va momentaneamente tolta a Beltraminelli. Una richiesta logica, formulata persino nell’interesse dello stesso ministro, visto che egli non sapeva nulla e non sa né darsi, né darci risposte. Ma a questo punto, dentro un Palazzo delle Orsoline dai muri di gomma, è chiaro che lui si tiene la Divisione ben stretta: va forse bene che la confusione continui a regnare sovrana? Allegria! Più confusione c’è, più la matassa stenterà a venir dipanata. Siamo in piena tattica del tiriamola alla lunga, fumogeni a destra e a manca. E facciamo in modo che anche gli elefanti, a furia di vederli, sembrino formiche... con la proboscide. Cucù, il governo che fa? Già nel corso della discussione generale sulla Cpi in parlamento è apparso debole. Ora continua a far quadrato attorno a Beltraminelli, mentre i capigruppo chiedono di compiere un passo a lato. Che dire ancora? Che ad essere intaccata è la credibilità dell’intero esecutivo. Chi va con lo zoppo...