laRegione

Martin Schulz alle strette

Sempre più criticata la linea dettata dal candidato uscente della Spd, ieri a colloquio con Steinmeier È sempre stallo in Germania. Nulla trapela dall’incontro fra il presidente e il leader dei socialdemo­cratici. L’ipotesi Grosse Koalition prende quota.

- Di Rosanna Pugliese (Ansa)

Berlino – Le bocche cucite, la tensione palpabile, il futuro ancora sospeso. I ‘movimenti’ nella Willy-Brandt Haus sono decisivi in queste ore a Berlino, dove centrale, in vista di una soluzione che salvi il Paese dalla crisi politica, è stato l’incontro di ieri fra il presidente Frank-Walter Steinmeier e il leader dei socialdemo­cratici Martin Schulz. Due colleghi di partito che, dopo il fallimento delle trattative per la coalizione di governo ‘Giamaica’ (fra Unione, liberali e verdi), non hanno adottato la stessa linea: l’ex candidato cancellier­e ha infatti repentinam­ente ribadito il suo no a una riedizione della Grosse Koalition, mentre l’inquilino di Bellevue (la residenza ufficiale del presidente) ha chiesto ai partiti, anche al suo, di assumere la responsabi­lità di formare un governo. L’ostinazion­e di Schulz, però, sta provocando molti problemi interni, troppi forse per una leadership già traballant­e, e a questo punto chiarament­e sovraespos­ta alle critiche. Dal confronto con il presidente non è trapelato nulla – alla Willy Brandt Haus fanno muro perfino sugli orari del colloquio, iniziato alle 15.15 e durato circa un’ora – ma Steinmeier avrà ripetuto a quattr’occhi a lui quello che ha detto pubblicame­nte lunedì: «Chi si candida per assumere la responsabi­lità politica non può rifiutarla quando ce l’ha fra le mani». Subito dopo, Schulz, che mercoledì aveva comunque usato un registro accomodant­e, affermando che il partito conosce le sue responsabi­lità e che si troverà una soluzione per il Paese, ha incontrato i vertici della Spd, per riferire. Gli scontenti della Spd intanto si stanno facendo avanti alla spicciolat­a e la ‘Sueddeutsc­he Zeitung’ ha titolato in apertura di giornale che il partito “è diviso”. Il giornale di centro sinistra ha anche accusato Schulz di aver provocato questa situazione di ‘caos’ nel Paese, negando ogni possibilit­à di un governo. E Karl Lauterbach alla fine non ha escluso questo scenario: «Se nessuna altra strada è possibile la Spd dovrà prendere in consideraz­ione la Grosse Koalition». L’idea di prendere posto in panchina non era piaciuta, fin dal principio, a molti esponenti della vecchia guardia della Spd, da Sigmar Gabriel, che non si è praticamen­te più espresso sul prossimo esecutivo, all’ex cancellier­e Gerhard Schroeder. L’opzione che potrebbe salvare la faccia del leader che dal 24 settembre nega ogni coalizione con Angela Merkel è il governo di minoranza, con la tolleranza (e cioè una sponda) dei socialdemo­cratici. Ma Olaf Scholz, il potente sindaco di Amburgo, che concorre per la guida del partito, di cui si ridiscuter­à per-

lomeno fra due settimane al congresso, ha affermato di essere «molto molto scettico su una ipotesi del genere», perché la Germania, ha affermato, ha bisogno di un governo stabile. Intanto l’Unione ha mandato diversi segnali: le porte sono aperte per far ritrovare i partner della Grosse Koalition, il cui governo, del resto, è ancora in carica. Ma anche i conservato­ri hanno i loro problemi. I bavaresi di Horst Seehofer stanno facendo i conti con lui, di cui da tempo diversi esponenti del partito chiedono un ritiro. «Ho una proposta che dovrebbe portare pace», ha affermato ieri il leader, pochi minuti prima che uscissero indiscrezi­oni su una possibile resa in Baviera, dove lascerebbe il campo all’avversario Markus Soeder, senza tuttavia rinunciare alla guida del partito. Che questa sia l’opzione in gioco è stato subito smentito. Ma la soluzione bavarese sarà annunciata al più tardi il 4 dicembre, al congresso.

 ?? KEYSTONE ?? Steinmeier e Schulz
KEYSTONE Steinmeier e Schulz

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland