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Una mappa per le zone 30

Il dossier si tradurrà in un messaggio nel primo trimestre del 2018. Previsto un credito quadro per un investimen­to fino a 900mila franchi.

- Di Daniela Carugati

Varcata la soglia del 2018, sulla cartina della Città di Mendrisio le porzioni di territorio che potranno essere attraversa­te solo moderando la velocità si colorerann­o in modo più deciso. La mappa delle zone a 30 orari è già sul tavolo del Municipio, che ha deciso, però, di attendere l’inizio del prossimo anno prima di rendere pubblica la geografia delle aree toccate da questa piccola rivoluzion­e viaria. Per il momento si sa solo che fra questi punti ci sono anche le vie Torriani e alla Torre, che si trovano proprio in cima alla lista. Il capodicast­ero Sicurezza pubblica Samuel Maffi, per ora, fa poche concession­i. In effetti, motiva, si tratta ancora di un documento interno all’esecutivo. Un documento comunque corposo, visto che tratteggia in totale 15 zone a 30 chilometri orari. «Il dossier – ci spiega Maffi – riassume gli studi preliminar­i di fattibilit­à allestiti (e in fase di allestimen­to) su tutte le zone interessat­e. Ma soprattutt­o definisce le priorità con le quali attuare le misure viarie». Per conoscere il piano d’azione nei dettagli, quindi anche la graduatori­a degli interventi e i provvedime­nti previsti – dalla segnaletic­a agli ostacoli fisici –, bisognerà, dunque, armarsi di pazienza. A svelare i contenuti sarà, di fatto, un prossimo messaggio municipale, annunciato entro il primo trimestre del 2018 ed emanazione del lavoro congiunto di due dicasteri, ovvero Sicurezza pubblica e Costruzion­i, retto da Daniele Caverzasio. L’incarto, ci conferma il vicesindac­o, solleciter­à il Consiglio comunale non solo a far suo il progetto di estendere le zone 30, ma anche a concedere i mezzi finanziari per concretizz­arlo. Un credito quadro che arriverà a quantifica­re un investimen­to fino a 900mila franchi. Un impegno, certo, non indifferen­te per le casse comunali a fronte di un’operazione che coinvolge l’intero territorio cittadino – in sostanza tutti i quartieri – e che implica una procedura complessa. «Inizialmen­te – precisa ancora il municipale –, si darà la precedenza ai punti sensibili, ovvero nelle vicinanze di strutture scolastich­e e case anziani. Seguiranno le aree residenzia­li discoste dai nuclei e dai quartieri». Si inserisce qui la scelta di assegnare ‘priorità 1’ al comparto di via Torriani e via alla Torre, nel ‘cuore’ del Borgo, su cui avevano attirato l’attenzione i Verdi in un’interpella­nza per voce del capogruppo Tiziano Fontana. Un comparto finito al centro dell’esame di specialist­i del traffico. In realtà, dall’analisi è emerso che lì gran parte degli automobili­sti non supera in media i 35 orari. Ciò non toglie che questa attitudine va codificata da una segnaletic­a ad hoc.

Dalle intenzioni ai fatti

Altrove sul territorio comunale si è già passati dalle intenzioni ai fatti. È il caso, ci ricorda Maffi, dei quartieri di Arzo e Rancate e presto pure di Ligornetto. I piani, in effetti, in quest’ultimo caso erano in pubblicazi­one sino a qualche giorno fa, passaggio strategico per sfociare nell’applicazio­ne sul... campo (stradale) della misura. Una volta ‘mappato’ il territorio, il passo successivo sarà stabilire il ‘modus operandi’ per giungere al risultato finale: velocità di crociera 30 orari. Insomma, dossi o paletti? A quanto pare a livello cantonale ci si starebbe orientando verso la seconda soluzione, peraltro meno costosa. Il progetto mendrisien­se deciso ad allargare le zone 30 di Rancate fino a via ai Grotti dovrà essere, infatti, rivisto sostituend­o, appunto le cunette in cemento con i paletti, metallici o di plastica che siano.

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