laRegione

Un po’ di autoironia, per favore

- Di Luca Pascoletti

Nel libro di questa settimana troviamo un paradosso: in Cari fanatici Amos Oz riscrive, dopo più di dieci anni, il suo Contro il fanatismo aggiornand­olo in base ai cambiament­i avvenuti nel frattempo. O no? Rivediamo questi ultimi anni. Contro il fanatismo era uscito in italiano nel 2004. Da allora il mondo è cambiato (?). Allora il presidente degli Stati Uniti era George W. Bush; il nemico pubblico numero uno era l’Al Qaeda di Bin Laden; la situazione in Medio Oriente era tesissima. Oggi abbiamo Trump; il nemico è l’Isis; la situazione in Medio Oriente è tesissima. Non avremmo mai creduto che al Ventesimo secolo sarebbe seguito l’Undicesimo... Insomma, ne è passata di acqua sotto i ponti, ma la situazione sembra ancora la stessa. Per Amos Oz il maggiore responsabi­le dei problemi del mondo globalizza­to è il fanatismo. Il fanatismo è la negazione, l’assenza del compromess­o. Un fanatico non ascolta, monologa; un fanatico non parla: grida, è un punto esclamativ­o ambulante. Eppure, direte, il fanatismo c’è sempre stato, è molto più antico dell’islam, del cristianes­imo e dell’ebraismo, allora perché oggi sembra più forte? È lo specchio di questi tempi tristi: più la situazione si complica, più le domande si fanno ardue e complicate, maggiormen­te aumenta la sete di risposte semplici, e più si faranno avanti coloro che vorranno fornircene, per tornaconto personale, per il potere, o per un genuino (e folle) desiderio di salvarci da noi stessi. Ma come si cura un fanatico? La ricetta che Oz ci propone è semplice e com- plessa allo stesso tempo: il rimedio è il senso dell’umorismo. Chi è capace di ironia, soprattutt­o di autoironia, non diventerà mai un fanatico. E chi meglio del popolo ebraico ha saputo fare dell’autoironia la propria forza? Sono contento di essere cittadino israeliano, uno Stato che comprende otto milioni e mezzo di primi ministri, otto milioni e mezzo di profeti, otto milioni e mezzo di messia... Anche per la questione di Israele, Oz ribadisce la sua posizione: “Se non ci saranno qui, e presto, due Stati,” scrive, “allora ce ne sarà uno solo.” Ma sarà uno Stato islamico totalitari­o. E poi ammonisce: “A parte la Svizzera, tutti gli Stati binazional­i o multinazio­nali se la passano male (Belgio, Regno Unito, Spagna) o sono crollati in un bagno di sangue (Libano, Cipro, Jugoslavia, ex Unione Sovietica)”. Forse ci prendiamo tutti un po’ troppo sul serio.

Cari fanatici Di Amos Oz Feltrinell­i, 2017 108 pagine

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland