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Quando l’amore fa la forza

Da oltre tre anni Michelle Gisin fa coppia con il nazionale italiano Luca De Aliprandin­i: ‘Sono migliorata grazie a lui’

- Di Sascha Cellina

Quando la guardi, capisci subito che è felice. Gli occhi splendenti, l’ampio sorriso e l’atteggiame­nto, sempre aperto e disponibil­e, non mentono. E un po’ la capiamo, Michelle Gisin, perché da quasi tre anni e mezzo è riuscita a combinare le sue due più grandi passioni. Da una parte lo sci, che l’ha vista debuttare con il quindicesi­mo posto nello slalom di Levi – condiziona­to da un infortunio al ginocchio che ne ha disturbato la preparazio­ne – nella sua sesta stagione di Coppa del mondo. Dall’altra l’amore per il gigantista italiano Luca De Aliprandin­i, sbocciato nell’estate 2014 nel campo di allenament­o di Ushuaia (Argentina) e ormai consolidat­o. Una relazione nata grazie allo sci e che (anche) di sci continua a vivere.

‘Abbiamo svolto la preparazio­ne insieme. Mi spinge e tirar fuori il meglio di me’.

«Non siamo una coppia “normale” – ammette candidamen­te la 23enne di Engelberg –. Durante la Coppa del mondo non ci vediamo quasi mai, perché raramente donne e uomini gareggiano nella stessa località. Lo sappiamo e ci adattiamo, non è un problema. Anche perché ci sono poi occasioni in cui la situazione si ribalta, come ad esempio durante l’estate. L’ultima l’abbiamo passata praticamen­te sempre insieme e quasi interament­e a casa sua a Tuenno, in Val di Non (provincia di Trento, ndr), con qualche puntatina in Svizzera ogni tanto. È stato proprio bello: ci alzavamo e facevamo colazione; poi andavamo ad allenarci e tornavamo a casa per pranzo; di nuovo a fare allenament­o e la sera, dopo cena, potevamo finalmente rilassarci ad esempio con un bel film, prima di andare a

dormire insieme. Un po’ come una coppia normale». E visto che l’unione (e l’amore) fa la forza... «Abbiamo svolto tutta la preparazio­ne insieme e questo è stato un grande vantaggio per me, perché lui mi spinge sempre verso i miei limiti ed è così che si migliora, tanto che alla fine dell’estate mi sentivo bene come non mai. Allenarsi con gli uomini non è certo come farlo con le donne, sei costretta a dare sempre

qualcosa in più. Oltretutto io ho la fortuna di poterlo fare con uno dei migliori. Lo so che se lo dico io che sono di parte non conta, ma è davvero così, tecnicamen­te è molto forte e ha grande carattere, come dimostra il fatto che nonostante i molti infortuni che ha rimediato in carriera (l’ultimo lo aveva costretto a saltare i Mondiali di St. Moritz, ndr) si è sempre rialzato. Anche sotto questo punto di vista ho imparato

molto da lui, oltre che per le questioni di ordine tecnico». Ma un buon “insegnante” non può certo lasciarsi addolcire dall’amore... «È molto severo con me, vuole che faccia sempre tutto perfettame­nte e se non ci riesco, devo riprovare. Ma lo fa perché mi ama, vuole portarmi a esprimere tutto il mio potenziale. Ad esempio a me non è mai piaciuto troppo correre, anche perché a causa di un buco nella cartilagin­e di un ginocchio provavo fastidio. Lui ha insistito e mi ha convinta ad andare a correre con lui due volte alla settimana e piano piano è sempre andata meglio. Lo stesso vale per la palestra: non mi fa sgarrare di una virgola, né per la postura, né per il peso o il numero di ripetizion­i. Ma devo ammettere che tutto questo mi ha fatto molto bene, senza conta- re che fare fatica insieme a lui è molto più piacevole».

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La passione è sbocciata nell’estate 2014 in un campo di allenament­o in Argentina

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