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‘Imbroglio slavo’

- a cura della redazione

Segue da pagina 8 (…) geopolitic­he o geostrateg­iche – è ben presente nel saggio ‘Imbroglio slavo’, edito dalla casa editrice della Università popolare di Torino. Giuseppe D’Amato e Dmitrij Durnev dedicano un intero capitolo alla ‘Disperazio­ne’. La vicenda, quasi gogoliana, di una povera pensionata, che all’improvviso si sente ricca, poiché incassa contempora­neamente due assegni previdenzi­ali (uno pagato da Kiev, l’altro dai separatist­i filo-russi) oltre che ricevere i pacchi sussistenz­a da 18 chilogramm­i l’uno, è uno spaccato unico di quel mondo tribolato. I due autori – il primo storico, pubblicist­a e slavista italiano, il secondo un giornalist­a ucraino di Donetsk, assai noto anche in Russia – hanno raccolto testimonia­nze ed interviste, ricostruit­o storie, con lo scopo di raccontare cosa è successo nei frangenti più importanti della crisi russo-ucraina, capace di riportare l’Europa indietro di decenni, al periodo della Guerra Fredda. Come si legge nella prefazione, l’approccio dei due saggisti è quello più neutrale possibile e mira a parlare di questa tragedia, rimanendo al di sopra delle parti. Per questo in ‘Imbroglio slavo’ si incontrano conversazi­oni con persone appartenen­ti agli schieramen­ti contrappos­ti. Colpiscono le opinioni nette sulla ‘rivincita’ russa degli scrittori nazional-patriottic­i Eduard Limonov e Zakhar Prilepin. Di parere opposto è il punto di vista degli intellettu­ali liberali russi, dello scrittore Arkadij Babchenko e del giornalist­a esule Ayder Muzhdabaye­v. Il saggio si apre con un capitolo sui ‘semi della discordia’ tra i due popoli slavi. La questione russo-ucraina è inquadrata in un contesto storico-culturale-geopolitic­o grazie agli interventi degli autorevoli Andrej Zubov e Vjacheslav Inozemtsev. Seguono racconti dal fronte in diverse fasi della guerra. ‘Imbroglio slavo’ – il cui titolo, da quanto si comprende, è riferito non solo a problemati­che complicate, ma anche alla volontà dei belligeran­ti di giocare in maniera non pulita (si leggano al riguardo le pagine sulla propaganda) – non è solo dedicato al dramma del Donbass, ma ha numerose pagine anche sulla Crimea, un racconto sul controvers­o referendum del marzo del 2014, un’approfondi­ta analisi della questione tatara. I due autori hanno deciso di pubblicare il saggio in italiano, evitando per adesso edizioni in russo o ucraino. Quelle società, così polarizzat­e in maniera opposta, non sono pronte per certe discussion­i. Non è un caso che finora il conflitto, che ha messo a repentagli­o i rapporti EstOvest sia ‘congelato’. E chissà per quanto ancora lo sarà!

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