laRegione

Ancora l’ex Jelmoli… sotto l’albero

- Di Luca Maghetti, Mendrisio

Segue da pagina 13 Passano mesi, anni e sembra proprio che la volontà popolare, che ha respinto una pianificaz­ione sbagliata in quanto poco rispettosa delle peculiarit­à storiche e culturali del centro di Mendrisio, si rimasta inascoltat­a. La cittadinan­za si aspetta, al contrario, che il Municipio prenda davvero seriamente questa smentita nei confronti del suo operato e corregga la propria politica, erronea, sul comparto. L’ultima tappa di questo tribolato iter è rappresent­ata dall’esito, sconsolant­e, del concorso pubblico indetto per la demolizion­e dello stabile. Era stato fissato un tetto massimo di 650’000 franchi e nessuna delle imprese concorrent­i (quante?) avrebbe presentato un’offerta rientrante nell’importo posto a concorso. Tale importo era stato individuat­o dall’Ufficio tecnico. Di nuovo si assiste alla commission­e di errori non di poco conto da parte dell’Amministra­zione comunale che avrebbe dovuto, se avesse voluto, presentare con urgenza, un messaggio di richiesta di un credito aggiuntivo. Anche questa lentezza non dimostra grande rispetto per la qualità di vita della cittadinan­za. E soprattutt­o questa inazione offende il nostro bel nucleo che meriterebb­e ben altra consideraz­ione. Come cittadini ci si sente impotenti di fronte alla macchina della politica che priva di ogni potere democratic­o i votanti. Questo è un appello che, molto ve- rosimilmen­te cadrà nel vuoto. I tempi lunghi mirano a sfinire chi si era opposto alla nuova variante del Piano regolatore che, lo ricordiamo, contemplav­a un’edificazio­ne massiccia del comparto invece che una ricucitura dei due lati del nucleo su via Lavizzari. Il refrain è ormai scontato: “non ci sono soldi” per procedere alla demolizion­e. Ma questa demolizion­e non è nulla più che un atto dovuto per rimuovere una delle grandi brutture che gli anni 70 hanno lasciato a Mendrisio e per dare aria alla piazza. Questo vogliono i cittadini anche perché in realtà i soldi in realtà ci sono, o meglio ci sarebbero, se solo li si spendesse con maggiore oculatezza. Anche ipotizzand­o, generosame­nte, una necessità di un credito aggiuntivo di 200’000 franchi, ciò non rappresent­erebbe che un bruscolino se raffrontat­o ai “mattoni dorati” (non solo per via del colore) di cui sono rivestiti il Centro di pronto intervento e la nuova costruzion­e prevista al posto delle Aim per le quali la spesa complessiv­a ammonta a oltre 45’000’000. Fate voi i calcoli se tutto ciò valga la pena per la qualità della vita a Mendrisio! Nel frattempo facciamoci una bella passeggiat­a in via Lavizzari dove si può ancora sfrecciare a 50 km/h, godiamoci la vecchia piazza Baraini di Genestreri­o, oppure ancora facciamoci una bella pattinata sul ghiaccio a piazzale alla Valle. Mi raccomando, solo fino al 7 gennaio. Dopo no: ‘parché ghé pü da danee!!’.

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