Il Ppd su Argo 1: ‘È ora di reagire!’
Il vicepresidente Marco Passalia difende gli uomini del Ppd e se la prende con i giornalisti
“È ora di reagire con decisione!”. Il titolo che campeggiava ieri sulla prima pagina di ‘Popolo e Libertà’ non ammetteva tentennamenti di sorta e giusto per capire di cosa stavano parlando, il commento a seguire di Marco Passalia, vicepresidente del Ppd, titolava: “Argo 1: basta fango!”. Due punti esclamativi, accompagnati da un terzo – nel sottotitolo – che recitava “Ora il silenzio è finito!”. Nel senso che scrivono sul PeL e non rispondono più ad “alcuni giornalisti” evidentemente poco graditi e colpevoli, ça va sans dire, del fango di cui sopra. La notizia è che a otto mesi dall’inizio della vicenda, il caso Argo 1 ha fatto capolino – e con quale enfasi – sulle pagine del settimanale politico popolare democratico. L’intero articolo di Passalia è un atto di fiducia agli uomini del Ppd coinvolti nella storia di appalti irregolari e cene offerte, nonché un vibrato j’accuse contro “questa operazione mediatica studiata a tavolino e gonfiata ad arte”. Il vicepresidente precisa poi che “secondo l’Ufficio presidenziale e la Direttiva del Partito bisogna innanzitutto non mollare e fare quadrato, non ascoltare le sirene di quei giornalisti che subdolamente telefonano ai nostri aderenti cercando di metterci uno contro l’altro”. E più avanti si aggiunge che dopo aver subito un “bombardamento mediatico” ora “il silenzio è finito” e prossimamente “se necessario, rincareremo la dose”. Dopodiché l’invito è chiaro: “Adesso però torniamo a fare politica seriamente” perché non solo il Ppd – precisa sempre Passalia – “ma addirittura tutta la classe politica cantonale ha smesso di occuparsi della cosa pubblica a seguito di questo martellamento”. A noi, per la verità, pare il contrario e l’interesse di tutti i capigruppo (Ppd a parte) sulle sorti e il buon andamento della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie (Daf) che fa capo al Dss diretto dal Paolo Beltraminelli, consigliere di Stato popolare democratico, è prova forte ed evidente. Ben venga il ritorno alla politica anche del Ppd, magari con la convocazione di un Comitato cantonale per rasserenare quei cittadini che anche Passalia riconosce bisognosi di chiarezza. O magari per spiegare ai popolari democratici parecchio preoccupati – aizzati dai giornalisti subdoli... – perché dovrebbero starsene sereni.