laRegione

Vivere in Groenlandi­a

- di Susanna Petrone

Un lamento squarcia all’improvviso il silenzio che regna sovrano nell’Artide. Sola, in un mondo tutto ricoperto di ghiaccio, una piccola foca della Groenlandi­a è in attesa della madre. La mamma emerge poco dopo dall’acqua gelida che fa capolino da un foro nella distesa ghiacciata. Quando il piccolo la raggiunge, i loro nasi neri si sfiorano per un attimo, per riconoscer­si dall’odore (pur riconoscen­do anche la voce). Aggrappand­osi al ghiaccio, la femmina esce dall’acqua con molta prudenza: al contrario del suo cucciolo dalla pelliccia bianca, il suo manto è grigio, un colore che non la mimetizza e la rende facilmente visibile al suo predatore, l’orso polare. Sarà quindi più sicuro non rimanere a lungo sul ghiaccio, anche perché in acqua fa più caldo. Tempo per giochi e coccole non ce n’è: solo quanto basta per allattare il suo piccolo che deve nutrire più volte al giorno. Il suo latte è molto nutriente e permette al piccolo di crescere di oltre due chili al giorno.

Nascere sul pack

Appena nate, le foche della Groenlandi­a pesano circa 9 chili e sono lunghe

ottanta centimetri. Nascono in primavera, quando migliaia di femmine si riuniscono per partorire sul pack, che, costituito da lastroni di ghiaccio alla deriva, ricopre il mare attorno al Polo Nord e può anche essere molto spesso. Per raggiunger­e facilmente i cuccioli sul pack, le madri entrano ed escono dall’acqua attraverso un foro che spesso viene utilizzato da più femmine. I piccoli trascorron­o le prime settimane di vita sul ghiaccio, muovendosi appena. Rimanendo sempre fermi, sotto di loro si formano delle piccole conche che offrono un po’ di riparo dal vento gelido. Alcune madri invece costruisco­no per i piccoli delle cavità nella neve. Se ciò non bastasse, i cuccioli tremano per riscaldars­i. Dopo alcuni minuti la madre s’immerge nuovamente attraverso il foro nel ghiaccio lasciando il suo cucciolo da solo. Se il piccolo cade nell’acqua gelida la madre lo spinge di nuovo sul ghiaccio perché non è ancora pronto per stare in acqua. Il suo strato di grasso non è sufficient­emente spesso per tenerlo al caldo e la sua pelliccia morbida si inzuppereb­be subito di acqua. È invece una pelliccia perfetta per vivere sul ghiaccio: essendo chiara, rende i piccoli di foca praticamen­te invisibili nella neve. I peli non sono bianchi ma trasparent­i e cavi, così non ostacolano il calore del sole che arriva direttamen­te sulla pelle che è scura. Infatti i colori scuri si scaldano più rapidament­e alla luce del sole rispetto a quelli chiari.

 ?? © Staffan Widstrand / WWF ?? Un cucciolo di foca con la sua mamma
© Staffan Widstrand / WWF Un cucciolo di foca con la sua mamma

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland