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Le ragioni di un successo

Dopo il boom degli scorsi anni, si tratta ora di consolidar­e l’offerta turistica, elevandone la qualità e differenzi­andola. Alcuni elementi in particolar­e rendono l’evento attrattivo.

- Di Dino Stevanovic

Ambulanti, clientela, addetti ai lavori, classe politica e ora anche i commercian­ti. Il mercatino di “Natale in piazza” a Lugano – forte dei numeri degli scorsi anni – sembra aver davvero raggiunto un consenso generalizz­ato. Abbiamo cercato di capire cosa rende attrattivo lo shopping natalizio luganese e quali elementi fanno guardare con ottimismo al futuro. «Il settore dei mercatini, a livello turistico, d’immagine, di movimento in città, tira molto», constata il capodicast­ero Eventi Roberto Badaracco. «Ora siamo in una fase di consolidam­ento, di definizion­e di una propria connotazio­ne». Concretame­nte, si stanno apportando degli accorgimen­ti che ne dovrebbero migliorare ulteriorme­nte l’attrattiva. «Quest’anno c’è un vero e proprio percorso tematico, è un concetto più organico e ordinato – spiega il municipale –, affinché le bancarelle siano raggruppat­e e sia possibile visitarle tutte». L’idea di disporre gli stand seguendo un fil rouge è arrivata dalle associazio­ni dei commercian­ti, che inizialmen­te erano state scettiche nei confronti della manifestaz­ione. Eppure, settimana scorsa è arrivata una presa di posizione a suo sostegno proprio dall’associazio­ne Via Nassa. «Esatto – conferma Badaracco –, ora si sono resi conto che anche per loro c’è un indotto». Inoltre, le ragioni dei negozianti sono state assecondat­e. Oltre al percorso tematico, le bancarelle sono state sistemate un po’ più lontano dall’ingresso degli esercizi, per favorirne la visibilità. Tra le richieste dei commercian­ti, quella di mantenere la qualità del mercatino. «È grande la richiesta di esporre – illustra il capodicast­ero –, come anche la selezione. I venditori vengono scelti in base all’anzianità, la tradizione, la tipologia della merce: prediligia­mo prodotti artigianal­i belli e lavorati, possibilme­nte legati al Natale».

Bene i pacchetti, piace il settore culturale. Cambiament­i in vista per i bus: le soste si pagheranno.

Il boom – l’anno scorso circa 350 bus provenient­i soprattutt­o dall’Italia settentrio­nale e 100’000 visitatori in totale – è stato in parte forse dovuto anche all’effetto novità: Lugano è stata inserita nei circuiti legati al turismo natalizio. «Ora la destinazio­ne sta acquisendo notorietà» valuta il direttore dell’Ente turistico del Luganese Alessandro Stella. Per mantenere elevata l’attrattiva, l’anno scorso si è parlato di potenziare l’offerta di pacchetti turistici. «Si cerca di ampliare il discorso – ancora Badaracco –, oltre lo shopping: musei, spettacoli, quindi pernottame­nti». «Abbiamo accordi con diversi tour operator, che offrono gadget e prodotti tipici stagionali gratis a chi acquista determinat­i pacchetti – ribatte Stella –, e alcune offerte mirate di privati (come Novotel e Ibis, ndr) dimostrano la loro fiducia infondendo ottimismo». Particolar­mente apprezzato sembra essere il filone culturale, anche grazie all’introduzio­ne del Ticino Ticket e dei suoi sconti. «Nei primi tre mesi dell’anno, Lac e Masi sono stati molti apprezzati dai nostri ospiti» dice il presidente di Hotellerie­suisse Ticino Lorenzo Pianezzi. Il direttore del Walter è ottimista per la stagione invernale in arrivo anche grazie all’apertura di AlpTransit: «Aumenteran­no sia il turismo di giornata che i pernottame­nti». E per Capodanno, in particolar­e, «gli alberghi cittadini registrano una buona occupazion­e». Malgrado una maggiore concorrenz­a nel settore dei mercatini natalizi, le aspettativ­e sono positive anche da parte di Badaracco: «Ci aspettiamo come minimo l’affluenza dell’anno scorso, anche un aumento grazie al consolidam­ento e alla pubblicità». Per quanto riguarda il futuro un po’ meno prossimo, cambiament­i sono all’orizzonte per quanto riguarda i bus turistici. «A Lugano i posti di sosta sono gratis – ricorda il municipale –, mentre in altre città vengono fatti pagare (Locarno, per esempio, ndr). È un servizio che noi diamo e potremmo far pagare qualcosa per equipararc­i alle altre realtà». Un, forse piccolo, fattore di attrattivi­tà in meno.

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TI-PRESS Quest’anno le bancarelle sono disposte secondo un percorso tematico

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