Tram: bene, ma non benissimo
Da una parte alcuni Comuni del Vedeggio spingono per avere la linea, dall’altra Zali sembra irremovibile. E i bus ‘provvisori’ per Manno?
L’opera è di grande portata, 400 milioni di franchi, e logicamente fa discutere. Esaurita la prima tornata di serate pubbliche, per il tram-treno del Luganese emerge un sostanziale apprezzamento, ma ci sono delle riserve sulla diramazione a nord, lungo il Vedeggio. È stata lanciata una petizione per allungare il percorso fino a Taverne, oltre al problema degli espropri che vedono alcuni privati sul piede di guerra. Finora il Dipartimento del territorio, e segnatamente il ministro Claudio Zali, hanno risposto picche: il progetto è questo, prendere o lasciare. Cosa ne pensano gli utenti del mezzo pubblico? La categoria è rappresentata dall’associazione Astuti. Mattias Schmidt: «L’interesse degli utenti c’è. È vero, il progetto è buono ma potrebbe essere migliore, per esempio usando il tracciato del vecchio binario industriale si potrebbero risparmiare 42 milioni, e il percorso non sarebbe così lontano dalla strada cantonale, 100-150 metri. Il prolungamento verso Taverne? Sarebbe molto interessante, un allacciamento veloce nord-Vedeggio, utilizzando il binario industriale si risparmierebbe del tempo prezioso per l’utenza. Insomma siamo contenti che si faccia il tram; forse si potrebbe fare meglio». Dal momento che si prospettano in tutti i casi tempi lunghi per la realizzazione del tram-treno qualcuno ha suggerito un’estensione, almeno provvisoria, del servizio bus Tpl verso questi comuni un po’ marginalizzati dai mezzi pubblici. «Il nostro Municipio appoggia in pieno il progetto presentato» ci dice il sindaco di Manno Giorgio Rossi, «ma visto che il tram a Manno dovrebbe arrivare nel 2027 ho chiesto ai funzionari del Dipartimento del territorio se in un lasso di tempo ragionevole, fosse stato possibile dare seguito alle nostre richieste, già fatte in altra sede. Queste riguardavano la possibilità di prolungamento della linea 5 di bus Tpl, che oggi arriva alla stazione di Lamone; il nostro consiglio è di farla proseguire fino all’Uovo di Manno, salire verso Gravesano con fermata in zona Grumo dove c’é l’Ars Medica, proseguendo poi per Lamone Ostarietta e ritornando a Lamone Stazione». Per Schmidt «in effetti un prolungamento della linea 5 sarebbe utile, anche se i bus rischiano di incontrare molto traffico in quella zona». Il servizio è oggi in concessione all’Autopostale, ma potrebbe cambiare qualcosa nel giro di tre anni. Cantone e Comuni stanno infatti studiando un nuovo concetto di mobilità, linee che dovrebbero entrare in vigore nel dicembre 2019, in vista dell’apertura della galleria del Ceneri. Intanto il tram-treno avanza senza sbandare verso la pubblicazione.