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Tram: bene, ma non benissimo

Da una parte alcuni Comuni del Vedeggio spingono per avere la linea, dall’altra Zali sembra irremovibi­le. E i bus ‘provvisori’ per Manno?

- Di Leonardo Terzi

L’opera è di grande portata, 400 milioni di franchi, e logicament­e fa discutere. Esaurita la prima tornata di serate pubbliche, per il tram-treno del Luganese emerge un sostanzial­e apprezzame­nto, ma ci sono delle riserve sulla diramazion­e a nord, lungo il Vedeggio. È stata lanciata una petizione per allungare il percorso fino a Taverne, oltre al problema degli espropri che vedono alcuni privati sul piede di guerra. Finora il Dipartimen­to del territorio, e segnatamen­te il ministro Claudio Zali, hanno risposto picche: il progetto è questo, prendere o lasciare. Cosa ne pensano gli utenti del mezzo pubblico? La categoria è rappresent­ata dall’associazio­ne Astuti. Mattias Schmidt: «L’interesse degli utenti c’è. È vero, il progetto è buono ma potrebbe essere migliore, per esempio usando il tracciato del vecchio binario industrial­e si potrebbero risparmiar­e 42 milioni, e il percorso non sarebbe così lontano dalla strada cantonale, 100-150 metri. Il prolungame­nto verso Taverne? Sarebbe molto interessan­te, un allacciame­nto veloce nord-Vedeggio, utilizzand­o il binario industrial­e si risparmier­ebbe del tempo prezioso per l’utenza. Insomma siamo contenti che si faccia il tram; forse si potrebbe fare meglio». Dal momento che si prospettan­o in tutti i casi tempi lunghi per la realizzazi­one del tram-treno qualcuno ha suggerito un’estensione, almeno provvisori­a, del servizio bus Tpl verso questi comuni un po’ marginaliz­zati dai mezzi pubblici. «Il nostro Municipio appoggia in pieno il progetto presentato» ci dice il sindaco di Manno Giorgio Rossi, «ma visto che il tram a Manno dovrebbe arrivare nel 2027 ho chiesto ai funzionari del Dipartimen­to del territorio se in un lasso di tempo ragionevol­e, fosse stato possibile dare seguito alle nostre richieste, già fatte in altra sede. Queste riguardava­no la possibilit­à di prolungame­nto della linea 5 di bus Tpl, che oggi arriva alla stazione di Lamone; il nostro consiglio è di farla proseguire fino all’Uovo di Manno, salire verso Gravesano con fermata in zona Grumo dove c’é l’Ars Medica, proseguend­o poi per Lamone Ostarietta e ritornando a Lamone Stazione». Per Schmidt «in effetti un prolungame­nto della linea 5 sarebbe utile, anche se i bus rischiano di incontrare molto traffico in quella zona». Il servizio è oggi in concession­e all’Autopostal­e, ma potrebbe cambiare qualcosa nel giro di tre anni. Cantone e Comuni stanno infatti studiando un nuovo concetto di mobilità, linee che dovrebbero entrare in vigore nel dicembre 2019, in vista dell’apertura della galleria del Ceneri. Intanto il tram-treno avanza senza sbandare verso la pubblicazi­one.

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TI-PRESS La stazione cittadina della Flp verrebbe spostata in sotterrane­a

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