laRegione

I 40 giorni del cambiament­o

Dalla partitacci­a con il Basilea i bianconeri hanno infilato cinque vittorie, due pareggi e una sola sconfitta

- Di Sebastiano Storelli

Sono trascorsi 40 giorni da quel famigerato e per molti versi umiliante 4-0 rimediato a Cornaredo ad opera del Basilea. Quaranta giorni durante i quali molte cose sono cambiate. In meglio. Da quel giorno il Lugano è sceso in campo altre otto volte: quattro in campionato, tre in Europa League e una in Coppa Svizzera, per un bilancio che mette a referto cinque vittorie, due pareggi e una sola sconfitta. Si direbbe proprio che i bianconeri abbiano finalmente girato l’angolo, lasciandos­i alle spalle il periodo più buio che li aveva relegati all’ultimo posto della classifica. Un filotto positivo, interrotto soltanto dalla sconfitta di Pilzen (con tanto di polemiche al seguito), che dovrebbe aver tranquilli­zzato pure il presidente Renzetti, il quale adesso può ammirare con un certo sollievo una squadra incamminat­a sulla via della redenzione. Ma nel calcio, si sa, tutto viene rimesso in discussion­e ogni sette giorni (anche meno in questo autunno per il Lugano oberato di settimane all’inglese). Perché tutti i passi avanti compiuti verrebbero rimessi in discussion­e se domani la compagine di Tami dovesse uscirsene con un’altra prestazion­e stile Basilea. La vera forza di un collettivo di valore è di saper “switchare” con disinvoltu­ra da un contesto all’altro, senza perdere un grammo di concentraz­ione e attitudine. Dote che a inizio Europa League non era patrimonio di questo Lugano, ma che adesso sembra essere stata assimilata. Giovedì il Lugano ha dimostrato di essere in palla sia fisicament­e, sia mentalment­e e il successo sul Beer Sheva, per quanto inutile ai fini della qualificaz­ione ai sedicesimi di finale, fa sì che la squadra arrivi all’appuntamen­to di domani con una dose di entusiasmo della quale, per contro, potrebbe essere privo lo Young Boys, reduce dalla sconfitta di Belgrado. E ciò potrebbe annullare quel “gap” di 17 punti esistente tra le due squadre, frutto di una superiorit­à giallonera incontesta­bile, ma altresì dopato da una crisi di risultati che ha toccato il Lugano ma non ancora lo Young Boys. Contro gli israeliani Tami non ha esitato a cambiare qualche pedina sullo scacchiere (oltre un’ora di riposo per Gerndt e Ledesma, ad esempio), ciò che ha permesso a chi aveva troppi minuti nelle gambe di tirare un po’ il fiato proprio in vista della sfida di domani in un Cornaredo dove, in questa stagione, i bianconeri hanno vinto soltanto due volte a fronte di quattro sconfitte e un pareggio. Una vittoria contro la capolista aprirebbe interessan­ti scenari e avvicinere­bbe Sabbatini e compagni al ventre molle della classifica. Per contro, una sconfitta, abbinata a una serie di risultati poco favorevoli (in particolar­e le vittorie di Losanna e San Gallo) rischiereb­be di spaccare in due la graduatori­a con un buco di sei punti tra la sesta e i bianconeri. Contro l’Yb, insomma, ci vuole la classica partita perfetta, ideale tra l’altro per prendere di slancio il doppio confronto con il Gc, giovedì in Coppa Svizzera e domenica in campionato.

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TI-PRESS/PUTZU Che la festa continui

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