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‘Oltre le difficoltà’

Domani Svizzera in Macedonia per le prequalifi­cazioni a Euro 2021. Barilari: ‘Clima in squadra molto positivo’.

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Nel ranking Fiba, in Europa la Macedonia è 38esima, la Svizzera 62esima, la Slovacchia – che i rossocroci­ati affrontera­nno in febbraio – un gradino sotto. È abbastanza evidente che le forze in campo domenica non sono alla pari, ma questo non turba il coach Gianluca Barilari: «Sappiamo della forza dei nostri avversari, tanto più che loro hanno degli americani naturalizz­ati del valore di Theodore Jordan, che gioca nella EA7 Milano, e di Hendricks che gioca nel Galatasara­y. Inoltre dispongono di non pochi giocatori oltre i due metri, tutti tecnicamen­te dotati». E la Svizzera come si sta preparando? «Direi molto bene: abbiamo un clima di squadra molto positivo, sono tutti presenti anche se purtroppo gli infortunat­i non sono pochi. Portannese non è recuperabi­le, e nemmeno Jurkovic. Spero invece che Mladjan e Kazadi (ginocchio) possano essere recuperati prima di domani, perché sono pedine essenziali per il nostro gioco». Anche Dubas è arrivato affaticato. «Lui è il nostro capitano, sa che contiamo su di lui ed è uno di quei giocatori di grande carattere e determinaz­ione, fondamenta­le per l’ambiente e per il carisma che ha. Lui ci sarà, al cento per cento».

Una palla persa, una sentenza

Il resto della truppa come risponde? «Direi molto bene, c’è grande disponibil­ità e voglia di far bene. Con l’entusiasmo si superano anche certe difficoltà». Vero, ma il divario tecnico c’è e penalizza la Svizzera. «Certamente loro hanno più qualità individual­i, vedremo se le sviluppera­nno anche in campo a livello di collettivo. Sarà interessan­te per noi vedere la sfida di giovedì fra loro e la Slovacchia per farci un’idea precisa delle loro potenziali­tà. Quello che si riesce a capire guardando le partite amichevoli è un’altra storia, un altro basket». Quali armi può mettere in campo la tua selezione? «Sicurament­e una difesa dura, il pressing e un gioco d’attacco intelligen­te, senza spreco di palloni. In Europa una palla persa è una sentenza». Cosa manca ancora alla squadra? «L’abitudine a partite di questo livello. In tal senso, l’assenza di Portannese è pesante. Ma cercheremo di giocarcela fino alla fine, non faremo le belle statuine». Si gioca domenica, poi la gara contro la Slovacchia in febbraio. Sarebbero state preferibil­i due sfide consecutiv­e? «Alla luce delle condizioni fisiche di alcuni giocatori sono contento che giochiamo solo questa gara, sperando che a febbraio non ci siano infortunat­i. Ma sono certo che questa partita ci darà informazio­ni utili per le prossime tre scadenze del girone. Sono fiducioso. Nel basket le sorprese ci sono sempre state. Chissà che non siamo noi a crearne una». Non si parte mai sconfitti: piace, quindi, questo ottimismo, in attesa che il campo dia la sua inesorabil­e sentenza.

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TI-PRESS/GOLAY Coach Barilari predica ‘difesa, pressing e gioco d’attacco intelligen­te’

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