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Simion e il Davos cercano il riscatto contro i bianconeri

Delle squadre ancora in lizza, il Davos è quella con più chance di vincerla. Simion: ‘Adesso vogliamo andare fino in fondo’.

- Di Moreno Invernizzi

Il Davos ha un conto aperto con il Ticino. Un conto che impone un riscatto. Alla Vaillant Arena, quattro giorni dopo la batosta rimediata contro l’Ambrì Piotta (27), il Davos riceve il Lugano, ovvero l’altra formazione ticinese di Lna, contro cui cercherà appunto di vendicare il torto subìto. Nel frattempo il Davos ha comunque voltato pagina: all’indomani della disfatta davanti al pubblico amico, Simion e compagni sono andati a espugnare la pista dello Zugo, con il ticinese autore di una rete e un assist. «Era importante reagire a una tal figuraccia, ma sarebbe stato ancora meglio evitare simili incidenti di percorso – ravvisa lo stesso Simion –. Sarebbe auspicabil­e riuscire a giocare bene indipenden­temente da come sia andato il match precedente».

‘Contro l’Ambrì, la nostra partita è stata disastrosa. Per fortuna contro lo Zugo abbiamo reagito’.

Cosa vi ha detto l’allenatore dopo la partita di venerdì? «Non è che abbia detto grandi cose. Che fosse una partita disastrosa ce ne siamo tutti resi conto. Ci era capitata la stessa cosa a fine ottobre sempre contro l’Ambrì, alla Valascia: un’altra partita scandalosa da parte nostra. All’indomani, anche allora, ci eravamo riscattati. E sempre... contro lo Zugo». Ora a bussare alla vostra porta è il Lugano, «un altro osso duro. Per tenere testa ai bianconeri dovremo ripetere le prestazion­i offerte contro lo Zugo sabato o in casa dello Zurigo una decina di giorni fa (match vinto 3-1, ndr). Sarà indispensa­bile ridurre al minimo gli errori, soprattutt­o in retrovia, e cercare il modo più diretto per arrivare sulla porta avversaria. Un po’ come in tutte le partite: l’ideale sarebbe avere sempre il medesimo approccio a ogni match, evitando di adattarlo alla sfidante di turno». A Davos, la Coppa Svizzera è un

tema ancora attuale: la formazione di Arno Del Curto è ancora in perfetta corsa per vincere il trofeo. In semifinale se la vedrà con l’unica altra squadra di Lna superstite, il Bienne: «La trovo una competizio­ne interessan­te, soprattutt­o ora che siamo così vicini al successo finale, obiettivo che a questo punto faremo di tutto per raggiunger­e». Nel lotto delle

quattro rimaste, il Davos è logicament­e la testa di serie numero 1... «Prendiamo una partita alla volta: il Bienne non va sottovalut­ato. Però è vero che, se sapremo fare il nostro gioco, per i Seeländer sarà difficile batterci». Come giudicare la prima metà di stagione regolare del Davos? «La prematura eliminazio­ne in Champions ci ha tolto un po’ di morale: mi sarebbe piaciuto restare in corsa più a lungo... Certo, ora abbiamo meno impegni e qualche giorno in più per prepararci, ma pure la prolungata tregua agonistica non aiuta a trovare una certa continuità, cosa che a noi ancora manca». Quella che si apre stasera a Davos, per il Lugano è una settimana decisament­e intensa. Da Davos, i bianconeri si sposterann­o direttamen­te sulle rive del Lemano, per preparare la partita di giovedì contro il Ginevra. Senza gli infortunat­i Ulmer e Wellinger, come anche il convalesce­nte Brunner. E pure senza Matewa, che torna a disposizio­ne dei Rockets. Ci sarà invece Julien Vauclair, che rientra regolarmen­te al servizio di Ireland.

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TI-PRESS/PUTZU Protagonis­ta sabato a Zugo, con un gol e un assist

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