laRegione

Licenziame­nti indigesti

Losone, il Comune vuole disdire il contratto a quattro addette alle pulizie. Retroscena e reazioni Tutte domiciliat­e in loco e tutte con famiglia, saranno sostitute da un’agenzia privata. Ppd e Ps interrogan­o il Municipio: cosa succede?

- Di Serse Forni

Solleva dubbi e quesiti l’intenzione del Municipio di Losone di disdire il contratto di lavoro a quattro impiegate comunali, addette alle pulizie, per poi assegnare il mandato a un privato.

«Quando ci hanno detto che vogliono lasciarci a casa siamo rimaste senza parole. È stato uno shock. Lavoriamo da anni, e nessuno si è mai lamentato del nostro operato. Siamo domiciliat­e a Losone e abbiamo famiglia; alcune hanno figli agli studi. Non sappiamo che fine faremo: tutte in assistenza? Chiediamo solo di poter lavorare, niente di più». Le quattro donne addette alle pulizie che il Comune di Losone ha deciso di licenziare, sostituend­ole con un’agenzia privata, sono intenziona­te a rivolgersi ai sindacati e a lottare per mantenere l’impiego. Ufficialme­nte la disdetta del contratto di lavoro – stando a quanto comunicato dal municipale e capodicast­ero Educazione Alfredo Fornera e dal direttore dell’istituto scolastico Doriano Buffi – giungerà nel corso dell’anno prossimo: la decisione sarà resa operativa entro giugno o settembre 2018. La privatizza­zione del servizio, già attiva alla scuola dell’infanzia, ha quale unico intento quello di razionaliz­zare l’uso delle risorse. Infatti – secondo le comunicazi­oni interne del Comune – la decisione non è assolutame­nte influenzat­a da eventuali malcontent­i legati all’operato delle quattro impiegate. Anzi: l’amministra­zione losonese e il personale sono soddisfatt­i della qualità del loro lavoro. Le quattro dipendenti sono impiegate in diversi stabili del Comune: alle scuole elementari, negli uffici dell’Arp (ex tutoria), in quelli della Polizia e dell’amministra­zione comunale. Sono benvolute e apprezzate, non solo per come svolgono il loro lavoro, ma anche per la discrezion­e e l’affidabili­tà. L’obiettivo, quindi, è far risparmiar­e denaro alle casse comunali.

Molte domande

Per approfondi­re il tema, sul tavolo dell’esecutivo sono già approdate due interpella­nze. La prima del Ppd (vedi ‘laRegione’ di sabato scorso), la seconda della Lista della sinistra che per voce del capogruppo Matteo Piatti chiede lumi sull’ammontare del risparmio che il Comune otterrà con questa strategia. Ma anche: “Oltre alla privatizza­zione del servizio di pulizia negli stabili del Comune, quali altri provvedime­nti comprende il piano di misure di risparmio e razionaliz­zazione delle risorse comunali che state mettendo in atto?”. Infine: “Il Municipio è forse intenziona­to a privatizza­re nel corto termine altri servizi comunali (mensa, agenti privati, aiuti privati per Ufficio tecnico eccetera)?”. La Lista della sinistra, ci spiega Piatti, «è assolutame­nte contraria a questi licenziame­nti e all’attribuzio­ne del servizio di pulizia degli stabili co-

munali a una ditta privata esterna. Le signore attualment­e impiegate sono tutte contribuen­ti e residenti nel Comune. In un periodo di forte stabilità e sicurezza finanziari­a ci chiediamo quale sia il vero motivo di una simile manovra». Anche sul piano sociale che il Municipio intende mettere in atto a

favore delle addette alla pulizia, la Lista della sinistra esprime dubbi. Il Piano prevede l’obbligo di riassunzio­ne, da parte dell’assuntore privato, del personale di pulizia. Di più: il Municipio garantirà, per la durata di due anni, la copertura di un’eventuale differenza salariale, a patto che le collaborat­rici rimangano legate contrattua­lmente alla ditta che si aggiudiche­rà l’appalto. La Lega, con una mozione urgente, chiede invece che le prospettat­e disdette dei contratti di lavoro non vengano inoltrate. Nei prossimi giorni sarà informato su quanto sta accadendo il Comitato dell’assemblea dei genitori.

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TI-PRESS Una manovra di risparmio che tocca anche lo stabile delle scuole elementari

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