Casa Marta, costi su da 3 a 4 milioni
Città: lievita il costo della progettata struttura di prima accoglienza. Raccolta fondi al via, cantiere nel 2018 L’edificio dell’800, disabitato da oltre 50 anni, si presenta in condizioni più precarie di quanto si temesse: perciò il preventivo stilato a
Infiltrazioni d’acqua e altri fattori rendono più oneroso il recupero dello stabile destinato a diventare centro per senzatetto. Ora la Fondazione lancia una campagna per la ricerca di fondi.
Il 2018 potrebbe essere l’anno buono per l’inizio dei lavori di Casa Marta, centro d’accoglienza previsto in viale Guisan a Bellinzona recuperando l’antico edificio ex Ostini. Risalente all’800 e di proprietà comunale, tramite un diritto di superficie riconosciuto per 50 anni all’omonima Fondazione è destinato sia a dare un alloggio a chi è rimasto provvisoriamente senza, sia ad allacciarlo alla rete sociale in grado di aiutarlo a reinserirsi. Presieduta da Luca Buzzi, la Fondazione sta attualmente definendo il preventivo di spesa richiesto per la ristrutturazione del complesso distribuito su tre ali e tre piani. Un’operazione che secondo gli ultimi calcoli vede lievitare il costo dai preventivati 3 milioni a 4. Per vari motivi. Da una parte – spiega Luca Buzzi alla ‘Regione’ – per lo stato critico in cui versa l’intera struttura: essendo disabitata da oltre mezzo secolo, per decenni non ha ricevuto i minimi interventi di manutenzione atti a impedire infiltrazioni d’acqua e umidità che hanno reso instabili varie parti come pavimenti, soffitti e tetto; questo comporterà giocoforza uno svuotamento totale dell’involucro e il mantenimento delle sole fondazioni (ritenute in buono stato secondo recenti sondaggi), dei muri perimetrali e delle scale interne. Dall’altra, il fatto che il Municipio abbia inserito l’edificio nell’elenco dei beni degni di protezione locale (su cui il legislativo cittadino è chiamato a esprimersi il 4 dicembre), obbliga il titolare della licenza edilizia a rispettare volumi, forme, facciate e aperture originali. Questo richiederà l’aggiunta di un ballatoio esterno per il primo e il secondo piano che non intacchi la facciata e consenta i collegamenti fra i vari locali; pure da prevedere un ascensore per assicurare il corretto trasporto di persone e materiale anche nel sottotetto dove saranno ricavati i locali tecnici, mancando totalmente il piano cantina.
Rafforzare la base di partenza
A fronte di questa situazione, la Fondazione ha incaricato un perito esterno di analizzare a fondo il progetto col duplice obiettivo di definire nel modo più preciso possibile il preventivo di spesa relativo ai contenuti elaborati dall’architetto Leonardo Modena e di evitare il presentarsi di brutte sorprese a lavori in corso. Una volta definito, prossimamente, l’ammontare dell’investimento, si potranno concludere le trattative bancarie per il credito di costruzione e il successivo consolidamento ipotecario. Questo considerando che la Fondazione dispone attualmente di un milione derivante da una donazione privata di 800mila franchi e dalla concessione di un aiuto comunale pari a 200mila franchi, che ricalca quanto versato nel 1998 dal Cantone al Comune per la demolizione dello stabile. Un milione che la Fondazione considera un ottimo punto di partenza, confidando di poterlo rafforzare con aiuti provenienti da enti e privati per ridurre al minimo il rischio di un indebitamento eccessivo; in tal senso la Fondazione auspica anche una proficua collaborazione con le parrocchie del Bellinzonese e alto Ticino. Quanto alla gestione corrente del centro, aperto tutto l’anno 7 giorni su 7, sono previsti un budget annuo di 750mila franchi e l’assunzione di almeno sei operatori sociali, più altro personale per il vitto, nonché il coinvolgimento di un paio di civilisti e altri volontari.
Bancarella al mercato cittadino
La Fondazione sarà presente sabato 2 dicembre al mercato di Bellinzona con una bancarella per presentare il progetto. Sorseggiando un vin brûlé, preparato e offerto dagli ospiti dell’analoga struttura Casa Astra di Mendrisio attiva dal 2004, si potranno ricevere informazioni sull’avanzamento del progetto, ma anche come sostenerlo con contributi e donazioni. Info casamarta.ch.