Dadò scrive a tutti i ticinesi
Oltre 200mila copie inviate a tutti i cittadini dove si accusano media e giornalisti
a.be
Una lettera indirizzata “ai ticinesi non rancorosi” ma in verità – a quanto scrive il ‘Corriere del Ticino’ nell’edizione di ieri – spedita a tutti, ma proprio tutti i cittadini residenti in questo cantone; oltre 200mila copie, precisa il giornale di Muzzano, dove Fiorenzo Dadò, presidente del Ppd ed editore, racconta la sua verità sul caso Argo 1. E non lesina critiche – al limite dell’ingiuria – ai giornalisti e ai media (‘laRegione’, Rsi e ‘Caffè’) rei a suo dire di colpire “con il bazooka chi non ha nessuna responsabilità con il mandato ad Argo 1 e non può difendersi” [‘laRegione’ ha chiesto, senza esito, un’intervista a Fiorenzo Dadò non più tardi di dieci giorni fa e a Marco Passalia, vicepresidente Ppd, venerdì scorso, ndr]. Un atteggiamento che Dadò giudica “irresponsabile”. Il presidente del Ppd – sempre nella lettera inviata a tutti i ticinesi – attacca poi direttamente il direttore de ‘laRegione’ inserendolo “tra le persone che con il loro agire martellante e pretestuoso manipolano la realtà e se ne infischiano delle gravi conseguenze”. Un’affermazione che – almeno stando a quanto riportato dal ‘CdT’, perché la sopraccitata lettera non l’abbiamo ancora ricevuta – non è dato sapere su cosa si basi, a cosa si riferisca visto che nella missiva in questione non si citerebbe nessun fatto specifico. Di più. “Tutto questo can-can e questo accanimento mediatico fuori da ogni misura ha avuto l’effetto deleterio di generare un clima di terrore e insicurezza anche tra i funzionari cantonali”. L’attività giornalistica, nota bene, e non i fatti riportati dalla medesima. Il presidente del Ppd, sempre facendo nomi e cognomi, se la prende anche con la Rsi e in particolare con i colleghi di ‘Falò’ colpevoli, a suo dire, di lanciare dubbi e illazioni. Peggio, di esercitare “giornalismo da lavanderia”. Infine, il presidente del Ppd si descrive “schietto” e consapevole “di aver infastidito alcune persone e i loro giochi di potere ma ciò non giustifica tutto questo astio e accanimento”. E a questo proposito, però, non fa nomi; non dice schiettamente a chi si riferisce con “alcune persone”, mentre ha ben in chiaro chi siano i giornalisti “cattivi”. La lettera si chiuderebbe con una promessa d’impegno del Ppd “per affrontare le importanti sfide del nostro amato Cantone”.