laRegione

Polizza terremoti, no all’obbligo

Il governo è contrario al vincolo assicurati­vo e chiede di estendere l’uso dell’eventuale futuro fondo In consultazi­one tra i Cantoni la proposta di un concordato intercanto­nale a cui partecipi pure la Confederaz­ione. Potrebbe essere la volta buona.

- Di Chiara Scapozza

Non solo terremoti, bensì un fondo che possa essere “utilizzato senza limitazion­i per far fronte a situazioni straordina­rie o d’emergenza”. È quanto suggerisce di istituire Bellinzona, prendendo posizione in merito alla proposta di concordato intercanto­nale per un’assicurazi­one obbligator­ia contro i terremoti. Proposta attualment­e in consultazi­one e che, secondo le stime, dovrebbe raccoglier­e il sostegno di un buon numero di Cantoni, oltre che della Confederaz­ione, disposta a contribuir­e in parte al finanziame­nto. Non è il caso del Ticino, da sempre contrario a creare un fondo assicurati­vo nazionale e obbligator­io per questa particolar­e fattispeci­e, considerat­o tra l’altro che “l’esposizion­e al rischio sismico per il Cantone per un evento che ricorre ogni 500 anni sul territorio elvetico è considerat­o basso”, scriveva alcuni anni fa il Consiglio di Stato in una presa di posizione. Negli ultimi 20 anni – ricordava recentemen­te l’Ats – tutti i tentativi di creare un’assicurazi­one nazionale contro i terremoti sono sempre falliti alle Camere federali. La Commission­e dell’ambiente, della pianificaz­ione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati, incaricata del dossier, ha però chiesto alla Conferenza dei governi cantonali di valutare l’atteggiame­nto dei singoli Cantoni nei confronti di un concordato intercanto­nale. Secondo la commission­e, infatti, un’assicurazi­one a livello nazionale è indispensa­bile, ma non deve essere (interament­e) a carico della Confederaz­ione. “Il Consiglio di Stato del Canton Ticino crede che un’assicurazi­one specifica sul rischio terremoti non permetta la necessaria flessibili­tà per far fronte alle difficoltà” che una “specifica regione o l’intera Confederaz­ione si troverebbe ad affrontare”, afferma il governo nella lettera inviata un paio di settimane fa alla Conferenza. Da qui la controprop­osta di estendere l’eventuale futuro fondo anche ad altre situazioni straordina­rie o d’emergenza. “Paradossal­mente – fa notare l’esecutivo – la copertura proposta non risulta essere una condizione vincolante da parte degli istituti di credito al fine di concedere un finanziame­nto ai proprietar­i d’immobili. Essi non devono infatti stipulare alcuna copertura assicurati­va del rischio terremoti malgrado il prodotto sia disponibil­e sul mercato”. Sì, perché già oggi i proprietar­i possono assicurars­i, qualora lo ritengano necessario, in maniera privata senza limitazion­i della prestazion­e, come stabilito peraltro dall’Ordinanza sulla sorveglian­za. D’altro canto, considerat­e le rilevanze scientific­he (vedi anche articolo a lato), tra le norme Sia a cui fanno riferiment­o gli ingegneri vi sono anche le prescrizio­ni tecniche antisismic­he. La loro applicazio­ne è un obbligo deontologi­co del progettist­a che deve riferirsi alle “regole dell’arte”, non un vincolo formale necessario ad ottenere la licenza edilizia. Il progettist­a comunque è tenuto ad informare il proprietar­io, considerat­o che la responsabi­lità di eventuali danni sarebbero a carico di entrambi.

 ?? KEYSTONE ?? In Svizzera ogni 50/100 anni si registrano scosse di magnitudo oltre il 5
KEYSTONE In Svizzera ogni 50/100 anni si registrano scosse di magnitudo oltre il 5

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland