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Merkel richiama Schulz

In Germania sembra riprendere credibilit­à l’ipotesi di una nuova Grosse Koalition Fallito il negoziato con liberali e verdi, la cancellier­a torna a rivolgersi al rivale. Ogni decisione è però rinviata al congresso dell’Spd.

- Ansa/e.f.

Berlino – Si stanno studiando e continuera­nno a farlo almeno per altre due settimane, ma Angela Merkel e Martin Schulz sanno bene ciò che viene loro chiesto: l’accordo per dare vita a una nuova Grosse Koalition. Fallita l’ipotesi di una coalizione “Giamaica” a causa della defezione dei liberali, la cancellier­a, vincitrice azzoppata delle elezioni legislativ­e, e il segretario socialdemo­cratico, strabattut­o, portano su di loro la responsabi­lità che il presidente della repubblica Steinmeier ha chiesto loro di assumere, di assicurare un governo al Paese. Si mettano d’accordo, insomma. Dice bene, lui. Il fatto è che dei due, uno, Schulz, aveva garantito che mai avrebbe riportato l’Spd tra le braccia di Merkel, e ora gli si chiede di fare precisamen­te questo. Tra due settimane, sarà il congresso della Spd a decidere, ma che a tale decisione sia legata la sorte politica di Schulz è abbastanza chiaro. Anche per questo, i toni di entrambi restano privi di slancio, mentre i tempi di un eventuale accordo non sarebbero comunque brevi. «Siamo pronti ad affrontare i colloqui con la Spd per la costruzion­e di un governo», ha detto Merkel, sottolinea­ndo che la Cdu «si assume la responsabi­lità di far rimanere la Germania un’ancora di stabilità». I due leader hanno indicato i rispettivi programmi elettorali, come base di un confronto sull’ipotesi di un nuovo governo rosso-nero. Se il presidente Steinmeier, da cui sono attesi giovedì prossimo Merkel e Schulz e il cristiano-sociale Horst Seehofer, chiederà ai socialdemo­cratici di sedersi al tavolo, la Spd lo farà, ha spiegato Schulz, che ha anche confermato l’intenzione di ricandidar­si alla guida del partito. In evidente difficoltà, Schulz ha poi lasciato cadere la domanda su una sua eventuale partecipaz­ione all’esecutivo guidato da Merkel, lasciandos­i di fatto aperta questa possibilit­à. «In questa fase stiamo cercando un orientamen­to – ha affermato – nessuna opzione è fuori dal tavolo». Anche quella di un governo di minoranza, dunque, o il voto. E sia chiaro: «È l’Unione a cercare noi, non il contrario». Un sussulto di orgoglio, ridimensio­nato però dal capogruppo parlamenta­re della stessa Spd Andrea Nahles: «I socialdemo­cratici si trovano come sempre col cerino in mano». Merkel e Schulz hanno entrambi citato le aspettativ­e dell’Europa. E proprio sulle politiche europee Merkel potrebbe trovare la consonanza con Schulz. Con i liberali, noti per il loro euroscetti­cismo, tra i piedi, continuare a pretendere la leadership in Europa diverrebbe sempre più difficile.

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KEYSTONE Martin, komm

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