Nell’Ue altri cinque anni di glifosato
Bruxelles – Alla fine, i Paesi dell’Ue hanno votato per rinnovare per cinque anni l’autorizzazione del controverso erbicida glifosato. A favore si sono espressi 18 Paesi, nove i contrari e un astenuto. L’Italia è tra quelli che hanno votato contro, mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato di aver chiesto al suo governo di “assumere le disposizioni necessarie affinché l’uso del glifosato venga vietato in Francia non appena verranno trovate delle alternative, al più tardi fra tre anni”. A spostare gli equilibri sarebbe stato il voto positivo della Germania. Rispetto alla riunione del 9 novembre scorso, in cui i Paesi non erano riusciti a trovare un accordo, si sono espresse a favore Romania, Bulgaria, Polonia e Germania, che in precedenza si erano astenute. Con Francia e Italia si sono invece opposti Belgio, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Lettonia, Cipro e Malta. Astenuto il Portogallo. Oltre a rinnovare la licenza dell’erbicida, la decisione ribadisce le misure di salvaguardia e le raccomandazioni già approvate dall’Ue nel 2016, come il divieto di prodotti contenenti miscele di glifosato e poe-tallowamine, l’obbligo di ridurre al minimo l’utilizzo dell’erbicida in aree come parchi e giardini pubblici, campi sportivi e aree ricreative, e le limitazioni agli usi in fase di pre-raccolta. Soddisfatto il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis. «Il voto – ha affermato – dimostra che siamo in grado di condividere la responsabilità collettiva nel processo decisionale». Delusi gli ambientalisti e la lobby dell’industria chimica, per la quale cinque anni sono pochi, ne voleva quindici.