laRegione

È morto Alessandro Leogrande

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È morto a 40 anni lo scrittore e giornalist­a Alessandro Leogrande. Della sua scomparsa improvvisa e prematura, domenica scorsa nella sua casa a Roma, ha dato notizia ieri il padre Stefano ricordando il suo impegno “in difesa degli ultimi e dei ferocement­e sfruttati nei più diversi contesti: nell’ambito del caporalato, degli immigrati, dei desapareci­dos in Argentina, e ovunque ci sia stato un sopruso” dice in un messaggio pubblicato dal sito la Ringhiera. Più volte ospite in Ticino – al festival Babel di Bellinzona e agli Eventi letterari di Ascona e l’ultima, lo scorso aprile, per incontrare gli studenti di Liceo di Lugano 1 – Leogrande aveva sempre raccontato la realtà di oggi andando a guardare nella profondità delle persone che questa realtà la vivono e la subiscono. «È molto importante fare attenzione non solo ai bisogni materiali delle persone, ma anche a quello che pensano, giusto o sbagliato che sia» aveva raccontato in un’intervista a ‘laRegione’. Ricordando, e ricordando­ci, che «i desideri non si possono arrestare con le armi». Un impegno a raccontare che Leogrande segue utilizzand­o non solo il linguaggio del giornalism­o ma anche, e soprattutt­o, quello della letteratur­a: «Penso che il problema principale sia quello di contribuir­e a inventare uno sguardo nuovo, una nuova lingua e una nuova introspezi­one che racconti tutto questo. Una letteratur­a rinnovata può essere lo spazio ideale all’interno del quale elaborare questo percorso, che troverebbe delle armi spuntate nel giornalism­o o nel saggismo classico». Tarantino ma romano d’adozione, Leogrande, che è stato vicedirett­ore della rivista ‘Lo straniero’ diretta da Goffredo Fofi, collaborat­ore di diversi quotidiani e di Radio3, ha vinto nel 2003 il Premio Sandro Onofri con ‘Le male vite’ (L’Ancora del Mediterran­eo). I suoi libri, l’ultimo è ‘La frontiera’ (Feltrinell­i), mostrano chiarament­e il suo impegno sociale. Tra questi: ‘Uomini e caporali. Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud’ (Mondadori). E poi: ‘Il naufragio. Morte nel Mediterran­eo’ (Feltrinell­i), sull’immigrazio­ne albanese, con cui ha vinto il Premio Ryszard Kapuscinsk­i e il Premio Volponi, e ‘Nel paese dei viceré. L’Italia tra pace e guerra’ (L’Ancora del Mediterran­eo). Per minimum fax ha curato l’antologia di racconti sul calcio ‘Ogni maledetta domenica’.

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Più volte ospite in Ticino

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