laRegione

Farrugia, l’arte di crederci

Dalle strade del piccolo Stato del Mediterran­eo al sogno Mondiale passando per Chiasso, dove è sempre più decisivo

- Di Sascha Cellina

È uno che non molla, Jean Paul Farrugia. Lo capisci da come si allena, da come gioca, segna ed esulta. E pure da come parla. «Disputare la Coppa del mondo con Malta? Per alcuni è un’utopia, per altri un sogno, per me un obiettivo – afferma l’attaccante della Nazionale maltese (8 presenze e 1 gol) e del Chiasso, di cui è capocannon­iere con sette reti (6 in Challenge League e una in Coppa Svizzera) –. «Giocare per la Nazionale è un onore, ogni partita rappresent­a un momento speciale, perché hai l’opportunit­à di fare qualcosa per il tuo Paese, dove sei nato e dove tutto è iniziato. Poterlo fare in una Coppa del mondo, sarebbe il massimo. È vero, siamo una piccola realtà, ma questa è solo una scusa. Ad esempio l’Islanda ha un bacino più piccolo del nostro (circa 334’000 abitanti contro 437’000, ndr) e questo non le ha impedito di raggiunger­e i quarti di finale degli ultimi Europei e di qualificar­si ai prossimi Mondiali. Bisogna smetterla di ragionare in piccolo, rompere le barriere mentali e, prendendo esempio da altre piccole nazioni come appunto l’Islanda, fare di più. Niente è impossibil­e, bisogna solo crederci». Proprio come ha sempre fatto il 25enne, che non ha mai smesso di inseguire la sua passione... «Ho sempre sentito che avrei fatto il calciatore. Già mio padre giocava in Nazionale e questo forse ha influito, ma anche senza di lui avrei preso questa strada, perché il calcio mi è entrato dentro sin da quando si giocava in strada tra bambini. L’ho sempre preso molto sul serio, non è mai stato solo un hobby, ma qualcosa a cui pensavo ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Tanto che pur conti-

nuando a studiare fino al diploma, non ho mai abbandonat­o l’idea di poter fare del calcio il mio mestiere. È questa grande passione che mi ha aiutato a non mollare mai, nemmeno nei momenti più difficili. Quando qualcuno si mette a ridere dopo aver scoperto che vengo da Malta, non mi lascio certo abbattere. Anzi, mi rende ancora più forte, perché credo in me e nella mia passione. La stessa che mi muove ancora oggi e che mi ha portato a Chiasso». Una chiamata quella dei rossoblù arrivata in estate dopo nove stagioni nella massima serie maltese (46 gol con diverse maglie) e una parentesi di quattro mesi in

quella slovacca... «Nel calcio come nella vita non sempre è tutto programmat­o, a volte le cose capitano e basta. È quello che è successo a me quando un po’ a sorpresa mi si è presentata l’opportunit­à di venire a Chiasso. In questo senso ci tengo a ringraziar­e Nicola Bignotti (direttore generale, ndr) e Aldo Preite (direttore sportivo, ndr), i primi con cui ho avuto contatti, per aver creduto in me. Senza la loro fiducia non avrei potuto fare niente e lo stesso vale per mister Abascal, che crede in me ogni volta che mi manda in campo e mi permette di fare il mio lavoro e mostrare quello che valgo». E lo sta dimostrand­o eccome, il

suo valore. In undici partite di campionato, l’attaccante ha realizzato sei gol (e fornito 2 assist), per una media di 0,55 reti a match. Ma c’è un dato che sottolinea ancora meglio l’importanza del giocatore nello scacchiere momò: quando ha segnato, il Chiasso non ha mai perso. Le sue sei reti sono cadute in altrettant­e partite diverse, che sono valse alla squadra ben 14 punti (4 vittorie e 2 pareggi). Mentre nelle cinque sconfitte rimediate fin qui in campionato, Farrugia non ha giocato (in 3 occasioni) o è entrato a partita in corso (2)... «Ma il gol più importante per me è stato quello in Coppa Svizzera (nei supplement­ari del primo turno vinto 1-0 con il Brühl, ndr), perché ci ha permesso di avanzare e vivere una grande giornata con il Basilea, contro cui abbiamo mostrato il nostro valore (successo 1-0 dei renani ma solo nel finale, ndr). In ogni caso l’aspetto personale viene dopo quello di squadra. Sono grato per l’opportunit­à di giocare a Chiasso e non guardo troppo al futuro, preferisco pensare al presente, perché è adesso che devo lavorare, migliorare e anche provare piacere per quello che faccio. Quindi mi concentro sempre sulla prossima partita, per aiutare il Chiasso a conquistar­e i tre punti e a progredire».

 ??  ?? Con 7 gol al momento il 25enne maltese è il capocannon­iere dei rossoblù
Con 7 gol al momento il 25enne maltese è il capocannon­iere dei rossoblù

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland