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Compiti vs test

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Da qualche anno le scuole (tutti i livelli) non danno più compiti. Perché? il sovraccari­co di lavoro per l’allievo (forse anche per il docente), più autonomia per i ragazzi e forse sollevare i genitori… Tutto teorico! Adesso ci troviamo in una situazione in cui i ragazzi sono bombardati di test. Conseguenz­e: – i ragazzi sono sotto pressione in modo permanente – il tempo libero dedicato esclusivam­ente alla materia del prossimo test tralascian­do le altre materie – non c’è più tempo per la vita di famiglia. Questo sistema non tiene conto delle nuove dinamiche nelle famiglie: separazion­e, competenze dei genitori, orari di lavoro… Sono un papà separato con 2 figlie ado- lescenti; questa situazione mi permette di vedere le mie figlie un weekend su 2 e, a dipendenza, qualche giorno infrasetti­manale. Da qualche anno, le mie ragazze si ritrovano una buona parte del weekend o sere intere a dover studiare per i diversi test che riprendono un volume di nozioni non indifferen­te. Il tempo trascorso non permette più una vita di famiglia. Le mie figlie sono sempre tese con l’arrivo dei test, lo stress aumenta quando ne hanno più di uno nella settimana che segue (avrò tempo a disposizio­ne per fare tutto), senza contare le attività extrascola­stiche sacrificat­e. Sono a favore della reintroduz­ione dei compiti, ecco un elenco di vantaggi: compiti regolari su pochi argomenti, eseguiti di norma in 30/45 min; i genitori seguono più facilmente l’evoluzione del proprio figlio; più tempo per la vita di famiglia; allievi più rilassati e più consapevol­i del proprio apprendime­nto; più tempo per lo studio su materie complesse; ragazzi più preparati per il test di fine trimestre; più tempo per le ore di lezione. L’unico svantaggio lo deve sopportare il docente: correzioni molto più regolari. Vincono i compiti!

Abraham Dalì, Arbedo

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