Semisvincolo osteggiato
I Verdi intendono lanciare il referendum contro l’opera prevista a Bellinzona
Nel frattempo la Gestione ha firmato il rapporto favorevole al credito di 65 milioni: mancano però le firme dei deputati socialisti. Il Ps deciderà solo domani nella decisione di gruppo.
La Commissione della Gestione del Gran Consiglio ha firmato ieri il rapporto del relatore Bixio Caprara (Plr) favorevole al credito di 65 milioni di franchi chiesto dal Consiglio di Stato per la realizzazione del semisvincolo di Bellinzona. Non hanno sottoscritto il rapporto i commissari socialisti (il cui gruppo si riunirà domani per decidere il da farsi) e il deputato Franco Denti che non fa più parte dei Verdi. Questi dal canto loro – come appreso dalla ‘Regione’ – due settimane fa hanno ricevuto formalmente mandato dal Comitato cantonale di avviare il referendum contro il probabile avallo del Gran Consiglio al credito di 65 milioni. Nei prossimi mesi il tema che nell’ultimo ventennio ha già fatto dibattere parecchio i bellinzonesi e l’intero Ticino, tornerà dunque d’attualità. «Si tratta di un’opera viaria ormai superata», spiega Ronnie David, fra i coordinatori cantonali dei Verdi: «Spendere 65 milioni in una struttura che non migliorerà, ma semmai peggiorerà notevolmente, la gestione del traffico in entrata a Bellinzona non è una buona scelta. Riteniamo perciò che sia utile chiamare nuovamente alle urne i ticinesi». Dal canto suo il capogruppo Ps Ivo Durisch non si sbilancia prima della riunione di gruppo di domani (giovedì). «Al momento – dichiara – non firmare è la scelta più in linea con l’adesione al referendum (bocciato dai ticinesi) del 2012». È una decisione che dà al gruppo libertà di decidere, aggiunge Durisch. Il progetto definitivo, allestito dopo la crescita in giudicato nell’estate del 2015 della votazione popolare che aveva approvato il credito di progettazione dell’opera (anche allora erano stati i Verdi a lanciare il referendum sostenuti dal Ps), comprende la costruzione delle rampe d’accesso all’autostrada da e verso sud, la realizzazione della rotonda sopraelevata, l’adeguamento di via Tatti con doppia corsia per senso di marcia e una quinta corsia di preselezione e preferenziale per bus, l’integramento di ripari fonici in calcestruzzo con una parte vetrata, impianti semaforici con priorità per il trasporto pubblico, un posteggio d’attestamento di superficie dimensionato per 500 posti e raccordi ciclopedonali attorno a via Tatti, con in particolare la passerella ciclopedonale tra Bellinzona e Monte Carasso (già realizzata nel 2011) e una all’ex ponte della Torretta. Il costo è a carico per il 25% della Confederazione, per il 56,25% del Cantone e per il 18,75% dei Comuni dell’agglomerato. Una volta accolto il credito e cresciuta in giudicato la decisione del Gran Consiglio, il progetto verrà pubblicato in base alla Legge federale sulle strade nazionali.