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La serata dei rimpianti

Decide Tömmernes al decimo rigore. All’Ambrì resta il rammarico per essersi lasciato sfilare un successo alla portata.

- Di Moreno Invernizzi

Ambrì – È ricco di rimpianti il punto che la formazione di Cereda si mette in tasca al termine della partita-spareggio contro il Ginevra Servette. Rimpianti per non aver capitalizz­ato la netta supremazia nel gioco mostrata nei 20 minuti iniziali, rimpianti per aver concesso troppo spazio agli avversari nella restante parte del confronto e aver creduto di poterla spuntare con quello smilzo gol trovato in entrata di match. E, non da ultimo, rimpianti per quel tremendo palo centrato con una staffilata da Plastino in pieno overtime. Alla fine il successo lo festeggia il Servette, che ventiquatt­r’ore dopo essere andato a rosicchiar­e un punto in casa dei Lions, ne incasella due ancora più pesanti. Perché messi in classifica ai danni di un avversario direttissi­mo per la lotta all’accesso ai playoff.

I leventines­i sfiorano la vittoria nell’overtime, ma il bolide di Plastino si spegne sul palo

Nei primi 20 minuti, come detto, le cose migliori le mostra l’Ambrì Piotta, che dopo aver colpito l’avversario a freddo con Jelovac, magistralm­ente pescato libero sulla fascia da Kubalik, va vicinissim­o al raddoppio in più di un’occasione. Prima con l’accoppiata Goi-Lauper, con il numero 96 che però si fa parare il tiro. Poi con Emmerton che manca un... quasi rigore su lancio verticale di

Jelovac. Ci prova anche Mazzolini, mancando però la mira da distanza ravvicinat­a. La prima sirena suona forse troppo presto per i leventines­i, che sembrano a un niente dal 2-0. Al rientro dalla prima pausa, il match si complica per i padroni di casa, costretti a giocare con un uomo in meno per parecchi minuti.

Se la cavano, anche egregiamen­te, ma la strenua difesa costa loro parecchie energie. Fors’anche troppe. Al 40’ gli uomini di Cereda ci arrivano ancora in vantaggio di quel gol firmato all’1’09”. Ma non basta. Perché in men che non si dica il Servette ribalta il punteggio con Spaling. Che prima firma il pareggio infilando un

disco respinto a due passi da Descloux, e poi raccoglie un assist... dello stesso portiere avversario per sancire il sorpasso (addirittur­a in shorthand). È a quel punto che però l’Ambrì si sveglia e torna a mostrare il suo volto migliore. Torna a spingere, e proprio grazie a questa carica riacciuffa il fuggitivo. Il 2-2 lo sigla Incir (che dopo aver rotto il ghiaccio a Davos sembra averci preso gusto), che con una finta da manuale inganna Mayer. Si va all’overtime, che è un susseguirs­i di emozioni a getto continuo. Plastino colpisce il palo, ma nessuno segna. Rigori. Dove sbagliano tutti meno uno: Tömmernes. E il Ginevra festeggia.

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TI-PRESS/PUTZU Il portiere biancoblù prima ha sbagliato, poi si è rifatto ma non è riuscito a evitare il ko

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