laRegione

Sì alla politica, no al fango

- Di Alberto Casari, Lisa Boscolo, Charles Barras, Andrea Bordoli, Antoine Ndombele, Giorgio Valenti, Heinrich Bang e Isabella Zanini, consiglier­i comunali Ps Bellinzona

Segue da pagina 10 (…) vicesindac­o e municipali, bensì rappresent­a lo statuto di base che permette il funzioname­nto istituzion­ale e legale del nostro Comune, in particolar­e l’organizzaz­ione degli organi politici, la gestione finanziari­a e la gestione dei nuovi quartieri. In effetti su 127 articoli solo due riguardano le indennità del Municipio e del Consiglio comunale. Con la riuscita del referendum è cominciata la raffica di interpella­nze su quanto spende ogni singolo municipale, su quanto tempo passa tale o talaltro in Municipio e via di seguito. Interpella­nze targate Mps e Lega-Udc. In questi giorni è stata depositata l’interpella­nza denominata “Carico di lavoro dei municipali, verità regolament­ari o bugie romantiche? Il buon esempio dell’on. Christian Paglia”. La stessa è consultabi­le sul sito della Città da parte di tutti i cittadini. Secondo i firmatari s’insinua che i municipali e Christian Paglia in particolar­e non hanno molto da fare e si vuol far trapelare che le percentual­i di lavoro per cui sono pagati sindaco e municipali sono esagerate. Questo modo di far politica, di diffondere dubbi e di buttare fango addosso alle persone a noi proprio non piace, e lo disapprovi­amo. Chiarament­e ognuno ha il diritto di esporre idee e punti di vista diversi ma non è accettabil­e che si tenti di far passare l’idea che ci siano municipali, come nella fattispeci­e Christian Paglia, che stiano arricchend­osi alle spalle della Città o del loro datore di lavoro. Questo tipo di attacchi nemmeno troppo velati non li accettiamo per nessuno dei 7 municipali. Questo modo di far politica, di lanciare dubbi e di buttare fango addosso alle persone a noi non piace. Al gioco del linciaggio mediatico delle persone noi non partecipia­mo, ci allontania­mo e continuere­mo a denunciarl­o. Ci permettiam­o di precisare che in nessun regolament­o comunale viene fissata la percentual­e obbligator­ia di lavoro da parte dei municipali e lo stesso discorso vale per il Consiglio di Stato o per il Consiglio federale: nessuno timbra e a nessuno di loro vengono computate le ore di lavoro, ma proprio perché, fra l’altro, loro non sono dei dipendenti del Comune, dello Stato o della Confederaz­ione ma sono l’Esecutivo (giusto per fare un po’ di civica che tanto ha voluto la nostra destra nostrana, ma che sembra scordarsel­a troppo sovente). Oltretutto bisogna rendersi conto di quanti messaggi di notevole importanza è riuscito a licenziare questo Municipio in poco più di sei mesi: il Regolament­o comunale (referendat­o); la costituzio­ne della nuova azienda pubblica multi-servizi Bellinzona (Amb), che rimane saldamente in mani pubbliche; il nuovo Istituto previdenzi­ale per i dipendenti comunali; pure licenziati il Preventivo 2018 e il nuovo Regolament­o organico dei dipendenti comunali. Difficile riuscire a fare tutto questo passando un’oretta al giorno in Municipio ad ascoltare qualche funzionari­o dirigente e a firmare due o tre carte! A Bellinzona c’è un Municipio che sta lavorando a ritmi serrati e sta producendo non poco, anche nella riorganizz­azione amministra­tiva di 13 ex Comuni in un Comune solo. Possiamo discutere sulle scelte politiche, sull’approccio, sulle visioni; ma i firmatari di questa squallida interpella­nza, cercando di far passare l’idea, fra i nostri cittadini, che c’è un’élite di sette persone che va in Municipio per diletto e passa il tempo a tagliar nastri e partecipar­e ad aperitivi, non stanno facendo politica, stanno squalifica­ndo gratuitame­nte un lavoro serio portato avanti da persone elette da tutti i cittadini. Facciamo politica ma non così!

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