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Storia naturale al ‘S. Caterina’?

Storia naturale, scelta a sorpresa del gruppo di lavoro cantonale

- M.P.C.

Per l’insediamen­to del Museo di storia naturale, il gruppo di lavoro cantonale avrebbe scelto a sorpresa il monastero di Santa Caterina a Locarno. Mercoledì la decisione del governo.

La proposta per la nuova ubicazione a Locarno sarà sottoposta mercoledì prossimo al Consiglio di Stato, chiamato a esprimersi in merito

Per l’insediamen­to del Museo cantonale di storia naturale, il gruppo di lavoro incaricato di vagliare le varie ubicazioni in ballo avrebbe optato per il monastero di Santa Caterina d’Alessandri­a a Locarno, in via delle Monache. Una scelta a sorpresa, al di fuori delle numerose altre proposte avanzate nell’ambito della consultazi­one indetta, scaturita dalle valutazion­i e dagli approfondi­menti effettuati dal team composto da funzionari e tecnici del Dipartimen­to del territorio e di quello delle finanze e dell’economia. Secondo quanto anticipato ieri dalla Rsi, tale proposta verrà sottoposta mercoledì prossimo al Consiglio di Stato, chiamato a decidere la nuova sede dell’importante istituto cantonale. Il Museo di storia naturale, ricordiamo, deve traslocare dall’attuale ubicazione nel palazzo delle scienze a Lugano, a ridosso del Parco Ciani. La scelta del gruppo di lavoro incaricato di vagliare le diverse proposte avanzate è invece caduta su una delle due opzioni interne, quella dello stabile del monastero di Santa Caterina, già proprietà del Cantone. La scelta spetterà naturalmen­te al governo e, se sarà confermata l’opzione Santa Caterina, verranno quindi scartate le candidatur­e ufficiali giunte da Lugano, Bellinzona, Claro, Losone, Balerna e Faido. Si tratta della villa vescovile di Balerna, del sedime Amp di Bellinzona, degli spazi nella casa comunale di Claro, degli ex Hotel Milano e Hotel Suisse di Faido, dell’ex caserma di Losone e, a Lugano, dell’ex centrale elettrica di Gemmo e dell’ex macello. La scelta di uno stabile già di proprietà del Cantone comportere­bbe indubbi vantaggi dal profilo finanziari­o, a cominciare da quella della mancanza di un canone d’affitto. Anche le procedure edilizie sarebbero agevolate, ciò che permettere­bbe una sistemazio­ne in tempi più ridotti. Da noi interpella­to ieri sera, il consiglier­e di Stato Claudio Zali, contrariat­o per la fuga di notizie che vi è stata, non ha voluto né confermare né smentire la notizia. Grande invece la sorpresa del sindaco di Locarno, Alain Scherrer. «Si tratta – ci ha dichiarato – di una notizia del tutto inaspettat­a. Se il Consiglio di Stato optasse per Locarno sarebbe un grande onore. Noi non avevamo concorso e non abbiamo fatto nessuna pressione. Ancora recentemen­te, in un’ottica di collaboraz­ione regionale, abbiamo sostenuto la candidatur­a di Losone con una lettera inviata al Consiglio di Stato. Se dovesse essere confermata la scelta del S. Caterina, continuere­mo a sostenere Losone nella ricerca di un’altra valida soluzione per il futuro dell’ex caserma».

Una soluzione inattesa

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