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Il governo sostiene i biocombust­ibili

L’obiettivo è la riduzione del CO2 del 30% in Svizzera e del 20% all’estero entro il 2030 Per rispettare l’Accordo di Parigi il Consiglio federale prevede di aumentare la quota di carburanti da fonti rinnovabil­i

- Ats

La Svizzera prende sul serio l’impegno di ridurre le emissioni di anidride carbonica, come previsto dall’Accordo di Parigi sul clima. Allo studio tasse disincenti­vanti per combustibi­li fossili.

Il Consiglio federale ha presentato ieri le misure che intende adottare per rispettare gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi sul clima, ossia la riduzione delle emissioni di CO2 del 50% rispetto al 1990. Interventi sono previsti nei settori dei trasporti, immobiliar­e, dell’industria e dell’agricoltur­a. La consiglier­a federale Doris Leuthard ha quindi mostrato ieri in una conferenza stampa gli obiettivi contenuti nella revisione totale della Legge sul Co2: le emissioni di gas serra in Svizzera dovranno così essere ridotte entro il 2030 di almeno il 30% rispetto al 1990. Il restante 20% sarà realizzato adottando misure all’estero. Il fulcro della politica climatica svizzera rimarrà, anche dopo il 2020, la tassa sul CO2. L’aliquota massima, attualment­e limitata a 120 franchi, verrà portata a 210 franchi per tonnellata di CO2. Tuttavia, ha precisato Leuthard, se le emissioni diminuiran­no in misura sufficient­e, il provento della tassa verrà ridistribu­ito alla popolazion­e e alle imprese. Concretame­nte, il settore dei trasporti dovrà aumentare la quota di carburanti da fonti rinnovabil­i. Inoltre, è previsto di inasprire progressiv­amente le prescrizio­ni in materia di emissioni di anidride carbonica applicabil­i ai veicoli nuovi. La quota di emissioni provenient­i da carburanti dovrà poi essere compensata dagli importator­i. Ciò potrà provocare un aumento dei prezzi della benzina di 4-10 centesimi al litro. Nel settore immobiliar­e, gli interventi (450 milioni all’anno) saranno finanziati dal Programma Edifici introdotto con la Strategia energetica 2050. Per contro la destinazio­ne parzialmen­te vincolata della tassa sul CO2 sarà come previsto limitata al 2025. L’obiettivo è di ridurre entro il 2050 di almeno il 20% rispetto al 1990 le emissioni degli edifici. Questo valore si basa sulla previsione che le costruzion­i nuove e quelle rinnovate disperdera­nno meno calore. Il loro riscaldame­nto avrà così un impatto quasi neutro in termini di emissioni. Nell’industria, che ha già notevolmen­te diminuito il volume di emissioni di gas serra, sono previste misure flessibili. Le grandi imprese a forte intensità di emissioni potranno beneficiar­e del collegamen­to dei sistemi di scambio di quote di emissioni tra Svizzera e Ue (messaggio pure adottato ieri dal governo). Le Pmi beneficera­nno dell’esenzione della tassa sul CO2 se si assumerann­o impegni di riduzione delle emissioni. Leuthard ha poi precisato che anche l’agricoltur­a dovrà contribuir­e alla riduzione delle emissioni. Le misure necessarie verranno definite dalla legislazio­ne agricola.

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KEYSTONE La benzina potrebbe aumentare di 4-10 centesimi

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