laRegione

Bertschy: un codice di condotta contro il sessismo a Berna

-

“Conflitti con il superiore? Difficoltà sul posto di lavoro che sembrano insormonta­bili? Decisioni che non riuscite proprio a capire? Cercate riparo quando le nubi all’orizzonte si fanno minacciose!”. Così si presenta su internet l’Organo di mediazione per il personale federale. Un servizio “neutrale e indipenden­te” che, in caso di problemi sul posto di lavoro (stalking e molestie sessuali comprese), offre consulenza in tutta confidenzi­alità ai collaborat­ori dell’amministra­zione federale. Chi lavora per i Servizi del Parlamento e i parlamenta­ri stessi non possono contare su una simile istanza. Una lacuna che il ‘caso Buttet’ – il consiglier­e nazionale vallesano e vicepresid­ente del Ppd, finito sotto inchiesta per stalking e denunciato anonimamen­te per molestie da alcune sue colleghe in Parlamento – sta facendo emergere. Giovedì le presidenze delle Camere federali hanno fatto sapere di voler esaminare se è necessario introdurre “misure di prevenzion­e e sensibiliz­zazione per lottare contro le molestie sessuali”. Alla radio Rts la consiglier­a nazionale Lisa Mazzone (Verdi/Ge) ha chiesto la creazione di una struttura d’ascolto e di consulenza in seno al Parlamento che dovrebbe servire per «una mediazione in grado di evitare il passaggio alla denuncia penale». Una richiesta analoga l’ha formulata ieri dalle colonne di ‘Le Temps’ la copresiden­te dell’Alleanza delle società femminili svizzere (alliance f) Kathrin Bertschy. La consiglier­a nazionale (Pvl/Be) propone di istituire una sorta di ‘sportello’ al quale possano rivolgersi deputati federali presi di mira. «Diverse parlamenta­ri – racconta Bertschy alla ‘Regione’ – hanno vissuto esperienze di stalking, di molestie sessuali o di altro tipo. Queste cose non sempre possono essere raccontate alla Polizia comunale. Ci vuole un sostegno profession­ale, una cellula di sostegno dove le parlamenta­ri – ma anche le collaborat­rici dei Servizi del Parlamento – possano esprimersi con totale fiducia e riservatez­za, senza essere derise come spesso avviene. Questo ‘sportello’ servirebbe ugualmente ai parlamenta­ri uomini: anche loro infatti sono oggetto di minacce più o meno regolari, di vario genere e – ho l’impression­e – vieppiù esplicite». Ma per la co-presidente di alliance f «la cosa più importante è rompere con la cultura patriarcal­e, che passa anche attraverso le leggi. In Parlamento ci vuole un codice di condotta che stipuli che il sessismo non sarà tollerato. Ed è assolutame­nte cruciale fare in modo che le leggi – in ambiti quali la fiscalità, il congedo parentale, la previdenza profession­ale eccetera – smettano di essere ‘tagliate’ sul modello tradiziona­le di famiglia, che sta agli antipodi dell’uguaglianz­a». SG

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland