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Pagare i viaggi in treno, arriva una nuova proposta

Generazion­e giovani propone il Ticino come laboratori­o di una nuova offerta per i passeggeri Il sistema ‘pay-as-you-go’ permettere­bbe di pagare i viaggi ‘una volta all’anno, calcolando la tariffa più convenient­e’

- Di Jacopo Scarinci

Il dialogo tra le Ffs e gli utenti è continuo e proficuo. A ribadirlo è Generazion­e giovani/Ppd, che esprime soddisfazi­one ‘‘per le risposte immediate’’ che le Ferrovie hanno dato sul tema dei nuovi sistemi di pagamento, ma le invita a fare di più. Stefano Rappi, membro del comitato nazionale di Generazion­e giovani, da noi contattato, segnala due proposte, su cui le Ffs stanno già lavorando, che in prospettiv­a possono rivelarsi interessan­ti per il nostro Cantone. La prima è «l’offerta del cosiddetto ‘billig upgrade’, ovvero la possibilit­à, pagando un surplus tra i 5 e i 10 franchi e verificata la disponibil­ità di posti, di permettere ai viaggiator­i di seconda classe di poter andare in prima in caso di treni affollati». Questa possibilit­à, che le Ffs stanno sperimenta­ndo nei treni a lunga percorrenz­a, secondo Rappi «è sicurament­e interessan­te per i tanti studenti ticinesi che si muovono da e per la Svizzera interna, e che spesso sono confrontat­i con l’affollamen­to dei convogli. Nel caso in cui questo esperiment­o avesse successo, si potrebbe verificare la possibilit­à di ripetere l’offerta anche nelle comunità tariffarie locali». Magari sgravando alcuni treni negli orari di punta? «Sì, – risponde il giovane popolare democratic­o –, chi paga il biglietto di prima classe deve essere tutelato, ma se fosse possibile migliorare le condizioni di chi viaggia in vagoni di seconda particolar­mente pieni sarebbe positivo». L’altro passo in avanti è stato fatto in merito al ‘pay-as-you-go’, sistema che permettere­bbe, passando una tessera su un sensore all’inizio e alla fine del viaggio, di registrare gli spostament­i. E pagare così la tratta. «La nostra proposta è stata in parte accolta, ad esempio l’applicazio­ne ‘Fairtiq’ dall’inizio del 2018 sarà implementa­ta nella app delle Ffs, e potrà essere usata per pagare i viaggi in tutta la Svizzera». Ma, al contrario delle richieste dei giovani Ppd, avrà una valenza solo giornalier­a. «Quello che chiediamo – conclude Rappi –, è che si avvii una sperimenta­zione per periodi più lunghi (su base settimanal­e, mensile e annua) calcolando la tariffa più convenient­e e dando la possibilit­à di pagare dopo l’eventuale utilizzo». Questo laboratori­o, propone Generazion­e giovani, «potremmo farlo in Ticino, con la Comunità tariffaria Arcobaleno. Per una volta potremmo essere noi ticinesi i primi a lanciare un progetto, ed essere in anticipo invece che seguire modelli lanciati in altri Cantoni».

Un progetto che interessa ai giovani

«Sono sempre aperto a valutare nuove possibilit­à e nuove idee – replica a titolo personale Fabio Käppeli dei Giovani liberali-radicali –, e se il Ticino può far la

sua parte io sono a favore. Sfruttare nuovi sistemi che siano all’avanguardi­a va a vantaggio anche di noi giovani. Anche se il problema delle infrastrut­ture, sulle quali bisogna investire, mi sembra più urgente». Preoccupaz­ione condivisa da Martino Rinaldi, membro della Gioventù socialista, per il quale «prima di aggiungere un sistema di pagamento più attraente sarebbe bene affrontare problemi più gravi come lo stato della rete ferroviari­a». Però, ad ogni modo, su questa idea ci si può lavorare. «Sicurament­e è una proposta su cui è importante discutere. Di massima sembra interessan­te, ma bisogna valutare attentamen­te alcune cose. Ad esempio, se ho già un abbonament­o per una o due zone, come funziona il pagamento di un viaggio che supera la tratta per cui sono abbonato? Comunque – conclude Rinaldi – il Ticino per la sua conformazi­one e per la sua utenza molto varia sarebbe un buon posto per questa sperimenta­zione».

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