Trasferimento merci in chiaro scuro
Gli obiettivi stabiliti per legge non sono stati raggiunti, ma sempre più beni sono su rotaia
Nonostante il mancato raggiungimento degli obiettivi sanciti per legge, la politica svizzera di trasferimento del traffico ha dato buoni risultati. Negli ultimi anni la ferrovia ha in particolare fatto registrare cifre record. È quanto emerge dall’ultimo rapporto in materia adottato ieri dal Consiglio federale. Nel periodo tra luglio 2015 e giugno 2017, afferma il settimo rapporto sul trasferimento del traffico, il volume delle merci trasportate su strada e su rotaia attraverso le Alpi svizzere è aumentato da 38,5 a 40,4 milioni di tonnellate (+4,9%), una quantità mai raggiunta in precedenza. Ad approfittarne è stata soprattutto la ferrovia, il numero di camion che hanno valicato le Alpi è infatti diminuito del 5,6%. Rispetto al 2000, la flessione è stata pari a oltre un quarto (-30,6%). Per la prima volta dal 1994 il numero di tragitti è risultato inferiore all’obiettivo intermedio di 1 milione l’anno, obiettivo che doveva però essere raggiunto già nel 2011. Da notare che il 47% dei camion è in transito. La maggioranza sono infatti traffici interni o di import/export. Per la ferrovia, nel periodo esaminato è stato registrato un aumento del 18,8%. I 29 milioni di tonnellate trasportate su rotaia nel 2016 rappresentano un nuovo record. A fine 2016, la quota di mercato della ferrovia nel traffico merci transalpino, rispetto alla strada, ha così raggiunto il 71%, un record. L’incremento rispetto al 2017 è di 3,3 punti percentuali. Si tratta del valore più elevato mai registrato dall’introduzione della tassa sul traffico pesante e dal progressivo innalzamento del limite di peso a 40 tonnellate a partire dal 2001. Il rapporto evidenzia però che nel periodo in rassegna non ci sono state limitazioni della capacità ferroviaria paragonabili a quelle degli anni precedenti. La quota di mercato della ferrovia è inoltre destinata a diminuire a causa di lavori e interruzioni di linee. Il lungo blocco della linea del Reno a Rastatt, in Germania, tra agosto e ottobre ha infatti avuto pesanti ripercussioni sul traffico merci su rotaia attraverso le Alpi: è stato possibile trasportare solo i due terzi del volume previsto. La linea per Luino sulla sponda destra del Verbano è poi rimasta chiusa per tutto il secondo semestre 2017 a causa di lavori di rinnovo. Singole chiusure giornaliere proseguiranno inoltre fino a aprile 2018. In seguito anche a Chiasso ci saranno restrizioni. Anche per questi motivi, l’obiettivo di limitare a 650mila il numero dei transiti annui di autocarri attraverso le Alpi, come previsto dalla Legge sul trasferimento del traffico merci, non potrà essere raggiunto entro il 2018. La sola apertura della galleria di base del San Gottardo infatti non basta. Per esplicare appieno i suoi effetti a livello di capacità e di produttività bisognerà attendere il completamento del corridoio di quattro metri e del tunnel di base del Monte Ceneri, a fine 2020.