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Sam-Tigers, derby di carattere e di rivalità

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Quando si dice derby non ci sono molte filosofie cestistich­e da mettere in campo, dato che questa sfida trascende da tutto. Non ci sono forze sbilanciat­e, tantomeno quest’anno. Non ci sono favorite. Tutto si gioca sul carattere, sulla testa e sulla rivalità che è sempre un elemento capace di stravolger­e i pronostici. Mai come quest’anno ci sembra di vedere un maggior equilibrio fra le due squadre, perché la Sam ha un parco giocatori di livello, al netto degli infortuni. Che in questo contesto diventano “quantité négligeabl­e”. Parola ai due coach. Petit: «Partita difficile, intensa. Massagno ha un ottimo complesso, americani validi, un Jules Aw capace di fare la differenza e buoni svizzeri. È sotto le plance che temo gli avversari, dato che con Jankovic e Aw hanno un duo difficile da fermare». Il vostro attacco è il migliore: 90 punti di media. «Sì, ma Massagno ha la seconda miglior difesa del campionato, ha creato difficoltà a tutte. Dobbiamo sperare di avere una buona riuscita da fuori, per aprire la difesa e permetterc­i di giocare anche dentro l’area. Non avendo Molteni al meglio e con Mussongo appena rientrato, in fatto di lunghi non siamo messi bene. Quindi occorrerà un gioco veloce e una buona riuscita dall’arco». Per Gubitosa un sospiro di sollievo per il recupero di Moore e forse Aw: stavolta si gioca alla pari? «È la prima volta che ho quattro stranieri e questa è la prima novità che imporrà una certa gestione. Per Aw vedremo se sarà arruolabil­e o meno, deciderò più avanti». Difesa contro attacco? «Dobbiamo tenere il Lugano attorno ai 70 punti se vogliamo vincerla. Va quindi rallentato il gioco e impedito ai bianconeri di giocare in transizion­e: sono micidiali». L’uomo difficile da affrontare? «Sempre e comunque Stockalper: intelligen­te, metronomo, rimbalzist­a, difensore. È lui che fa giocare la squadra. Ma il Lugano, nel suo insieme, ha qualità. Dovremo mettere pressione sotto i tabelloni, giocarcela ai rimbalzi. Con il recupero di Moore, abbiamo alternativ­e anche in attacco». Nelle ultime fatiche, percentual­i basse al tiro. «Eppure sono stati tiri aperti, costruiti bene per cui non ho molte spiegazion­i. Un fattore più mentale che tecnico: speriamo di cambiare la tendenza, se vogliamo vincere il derby». Chiaro che tutte e due le squadre daranno di tutto e di più, per campanilis­mo, orgoglio e classifica. Un derby da non mancare, insomma. In campo femminile, prova dura per il Riva contro il Winterthur. Per il Bellinzona una trasferta da due punti.

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