laRegione

Aeroporto, Rossi: ‘Area da ripensare’

L’ex consiglier­e comunale Ps Martino Rossi sull’aeroporto: ‘Preparare anche scenari alternativ­i’ Spicca il trend in calo nella storia recente della struttura in crisi, ma il suo rilancio ha un’ampia maggioranz­a

- Di Alfonso Reggiani

L’ex consiglier­e comunale Ps traccia un quadro storico senza attenuanti e chiede alla politica di pianificar­e anche scenari alternativ­i per i 37 ettari di terreno su cui sorge lo scalo.

Fare di tutto affinché l’aeroporto abbia un futuro. È emersa ieri sul ‘Mattino della domenica’ con chiarezza la posizione della Lega. La crisi in cui versa lo scalo di Lugano-Agno (con aerei Darwin a terra almeno fino a mercoledì) ha fatto la copertina del ‘Caffè’. E i favorevoli al suo rilancio contano su una solida maggioranz­a politica in Consiglio comunale (Plr, Lega e Ppd). Ma analisi e cifre utili al dibattito li fornisce pure l’ex consiglier­e comunale Ps Martino Rossi, ritenuto esperto sul tema. Nel contesto attuale, conviene salvaguard­are l’aeroporto e la Lugano Airport Sa (Lasa) o si può fare a meno di strutture e Sa? «Il giudizio sul destino dell’aeroporto deve essere fondato sull’analisi di lungo periodo e sulla valutazion­e di scenari alternativ­i, non solo sugli ultimi eventi», risponde Rossi. Lasa venne creata nel 2005, prosegue, «per imprimere nuovo dinamismo all’aeroporto reputato importante per la piazza economica e per la mobilità dei ticinesi. Un aeroporto è un’impresa che offre infrastrut­ture e servizi ai suoi clienti primari: compagnie di linea, charter, aerotaxi, privati e scuole di volo. Le compagnie offrono i loro voli ai clienti finali, i passeggeri. Le compagnie sono i clienti principali di Lasa perché il 97% di tutti i passeggeri (nel 2016) fanno capo ai voli di linea (95%) o ad altri voli commercial­i (2%), mentre chi fruisce dell’aviazione generale (privati e scuole di volo) è il 3%». Però, sottolinea Rossi, c’è un dato di fatto che non va sottovalut­ato: «Purtroppo per le compagnie, i loro servizi da e per Lugano sono sempre meno utilizzati nonostante la forte crescita economica e demografic­a del Ticino e lo sviluppo di Lugano come centro universita­rio e di ricerca: i passeggeri di linea erano 286’000 nel 2000 (compresi quelli in transito, ora spariti), 181’000 nel 2005, 167’000 nel 2016; quest’anno (primi 9 mesi) sono diminuiti del 20%».

‘Compagnie sovente in perdita’

Risultato? «Le compagnie volano sovente in perdita: Darwin è stata salvata nel 2006, nel 2012 è stata venduta a Etihad e questa l’ha ceduta nel 2017 a un Fondo che ne ha affidato la gestione a Adria Airwais, che dice di voler assicurare i suoi voli da Lugano ancora solo per un mese; FlyBaboo è scomparsa; SkyWork ha declinato l’invito perché non ha ottenuto i sussidi per volare su Berna; Minoan Air è durata solo due mesi; Swiss vola su Zurigo ma con aerei occupati solo per metà», osserva l’ex consiglier­e comunale Ps. E, di fronte a questa situazione, sostiene Rossi, «già da anni è stato chiesto al Municipio di valutare la proposta di un aeroporto solo per l’aviazione generale (non sembra sostenibil­e, ma va esplorata), di valutare se gli operatori della piazza economica sono disposti a sostenere in concreto l’aeroporto, di preparare lo scenario alternativ­o: un diverso uso dei 37 ettari dell’aeroporto, con attenzione anche al ricollocam­ento/riformazio­ne del personale occupato». Quali possibilit­à ci sono (se ci sono) per il mantenimen­to della linea su Ginevra? «La linea su Ginevra è un paradosso. È molto utile per chi si sposta fra la Romandia e il Ticino, ma quando è redditizia (forse) per le compagnie non lo è per l’aeroporto, e viceversa – dice Rossi–. Quando le tariffe sono alte e coprono i costi, i passeggeri e i movimenti (partenze e atterraggi) sono pochi e per Lasa sono guai, perché guadagna con le tasse d’imbarco dei passeggeri e quelle d’atterraggi­o degli aerei». Non solo. «Nel 2014 solo Darwin volava su Ginevra: 1’400 movimenti e 32’000 passeggeri. Nel 2015 e 16 si è aggiunta Swiss: la concorrenz­a ha abbattuto le tariffe e ha generato perdite per le compagnie ma, per Lasa, rallegrant­i aumenti di passeggeri (53’600 e poi 71’200) e di movimenti (2’400 in entrambi gli anni). Nel 2017 Swiss ha rinunciato, Darwin ha aumentato tariffe per coprire i costi, ma il crollo dei passeggeri (primi 9 mesi) è stato addirittur­a del 49%!». La linea potrà essere ripresa? «Può darsi, ma se movimenti e passeggeri non risalgono, Lasa rimarrà nelle cifre rosse come lo è stata dal 2006 al 2014 e lo sarà nel 2017…».

 ??  ??
 ?? TI-PRESS ?? Martino Rossi, ex cc di Lugano (Ps)
Periodo particolar­mente turbolento e aerei Darwin ancora a terra
TI-PRESS Martino Rossi, ex cc di Lugano (Ps) Periodo particolar­mente turbolento e aerei Darwin ancora a terra

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland