È un Lugano con il sorriso
Il numero 17, autore di una tripletta, trascina di peso il Lugano verso la vittoria a spese del Langnau. Alla Resega finisce 4-2.
Quarta vittoria di fila, in una domenica firmata Fazzini. Nel giorno del debutto stagionale alla Resega di Damien Brunner: ‘Ho qualche mese di ritardo, ma c’è ancora tempo per recuperare’.
Lugano – Non sempre è domenica. Ma stavolta, appunto, lo è. Ed è anche l’unica domenica che vede il Lugano impegnato davanti al pubblico amico in questa stagione regolare. Una giornata quasi perfetta per i bianconeri. Che finisce col successo da tre punti; preventivato sì, scontato affatto. Anche per come a un certo punto si mettono le cose, quando a cavallo tra il 22’ e il 25’ il Langnau ribalta il punteggio. Quasi inaspettatamente e, in fondo, anche un po’ contro l’andamento del gioco. Sulle gradinate allora i tifosi trattengono il fiato. Ma la tensione dura solo qualche minuto. Quelli necessari al Lugano per innestare nuovamente la marcia e rimettere dalla parte giusta l’ago della bilancia. La doppietta di Fazzini piazzata ancora nel periodo centrale ridà voce ai tifosi bianconeri, e gli uomini di Ireland riprendono la loro marcia verso la vittoria. Vittoria poi ratificata dal terzo sigillo personale dello scatenato Fazzini, che venerdì sarà il top scorer bianconero, scippando il primato a Klasen. Ad aprire le segnature ci pensa Walker, che sorprende Punnenovs con un tiro sul primo palo. Nella circostanza Ehlers gioca la carta del Coach challenge, ma invano: Fluri e Kovacs, invitati a scrutare un monitor che sembra fare le bizze, non riescono a ravvisare eventuali situazioni di fuorigioco e indicano agli arbitri di accordare il gol. L’unico
che riesce a trovare il Lugano nei primi 20’, anche perché dall’altra parte la formazione bernese smonta sistematicamente le trame dei padroni di casa. Sensibilmente inferiore sul piano tecnico, il Langnau cerca infatti, riuscendoci, di abbassare il livello del gioco. E approfittando di uno di quei momenti
di stracca del match piazza in rapida successione i suoi unici due assoli. Il primo con un diagonale di Blaser in powerplay e il secondo con il debuttante (arrivato direttamente dalla Khl) Thuresson, cha infila Manzato fra i gambali con un’improvvisa accelerazione. È il campanello d’allarme che
mette fine alla... ricreazione del Lugano. Ed è il momento che vede salire in cattedra Fazzini. Che prima, come detto in apertura, finalizza in rete un grande lavoro corale di Klasen e Lapierre per il gol del momentaneo 2-2, e poi direttamente su ingaggio, trafigge Punnenovs con un improbabile tiro a palombella. Scampato il pericolo, il Lugano spinge ulteriormente per cercare di chiudere il match, e ci riesce al 49’17”, quando, ancora Fazzini, con un polsino batte per la terza volta l’incolpevole Punnenovs. Nei rimanenti 10’ il Langnau tenterà a più riprese di scardinare la difesa del Lugano, che a quel punto si fa però inviolabile.