laRegione

La Corsica ai corsi

- Ansa/red

Parigi – Gli autonomist­i hanno stravinto il primo turno delle elezioni regionali in Corsica. Niente di catalano, ma la conferma di una crescita irresistib­ile per la lista di coalizione “Pè a Corsica”, di Gilles Simeoni e Guy Talamoni, autonomist­a e indipenden­tista che da anni già governano l’isola. Non c’è nulla di separatist­a nei loro programmi; l’indipenden­za non fa paura “ma non conviene”: meglio un consolidat­o progetto di conquista di autonomie e di uno statuto speciale corso. Vincitori delle regionali del 2015, Talamoni (già presidente dell’Assemblea corsa) e Simeoni (sindaco di Bastia) hanno persino incrementa­to il consenso conquistat­o due anni fa alle elezioni regionali e che ha messo fine alle aspirazion­i separatist­e e alle azioni armate del Fronte nazionale di liberazion­e corso. Secondo i primi risultati diffusi, “Un paese da fà” vince nettamente il primo turno con il 46,7% dei voti, un risultato – se confermato – che sarebbe addirittur­a storico, superiore di 20 punti rispetto a quello del 2015. I nazionalis­ti non sembrano quindi avere ostacoli per il ballottagg­io di domenica prossima, al quale dovrebbero poter partecipar­e altre tre liste: la destra di Jean-Martin Mondoloni, non riconosciu­ta a livello nazionale dai Républicai­ns, seconda con poco meno del 15%; quella “ufficiale” di Valérie Bozzi, che aveva il sostegno dell’opposizion­e di destra a Parigi; e la lista di Jean-Charles Orsucci, vicina ai macroniani de La République en Marche. Ha ricevuto soltanto il 6,5% dei suffragi, invece, il partito indipenden­tista di PaulFélix Benedetti, fuori dunque dai giochi. Meno della metà dei 234mila aventi diritto sono andati a votare: circa il 45%, sette punti in meno rispetto a due anni fa.

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KEYSTONE Autonomist­i

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