Domande inquietanti
Perché i baliaggi lombardi, tributo e conquista di guerra dei mercenari confederati non vollero aderire, nel lontano 1798, alla Repubblica Cisalpina, dando così origine al Cantone Ticino? Quali valori, quali interessi legavano il regime dei Landamani Quadri e Maggi alla Dieta elvetica? Non v’è dubbio che l’importanza del mercato bovino di Lugano avesse giocato un suo ruolo, forse determinante. Ma non solo! Più di due secoli dopo, alla luce dell’attuale “lombardizzazione” economica della quasi provincia ticinese, o meglio delle terre dell’Al- to Milanese, in che cosa possiamo ancora considerarci svizzero-italiani? Leggi diverse? Tradizioni più democratiche come il diritto d’iniziativa e di referendum? Ma se anche la politica nazionale si è in gran parte prostituita alle leggi del Capitale e del dio Profitto, in che cosa possiamo ancora considerarci un “popolo” libero? In altri termini, siamo ancora retti da una vera democrazia? Siamo ancora padroni in casa nostra? In che cosa consiste, allora, la solidarietà confederata? Lo spirito d’uguaglianza, l’antico ideale di “égalité” e una certa ridistribuzione dei profitti? A chi interessa ancora il “mercato” bancario ticinese? Non ci resta che un buon bicchiere di Merlot da bere con gli amici d’Oltralpe? Oppure ci si apre nuovamente “la via degli Oceani” e del “balüsción”? Anche perché finire la nostra piccola storia in una “riserva indiana” ci ridurrebbe a sopravvivere di castagne e di patate. Gabriele Alberto Quadri,
Cagiallo Capriasca