Hamas minaccia una nuova Intifada per Gerusalemme
Tel Aviv – Fatelo e scoppierà una nuova Intifada. Hamas, ultimo a pronunciarsi, ha avvertito ieri che se gli Stati Uniti non solo riconosceranno Gerusalemme quale capitale di Israele, ma vi trasferiranno l’ambasciata, la rivolta dei palestinesi sarà inevitabile. Già il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen si era attivato in una maratona diplomatica per convincere i dirigenti di Paesi chiave (fra cui Giordania, Egitto, Qatar e Francia) a cercare di far desistere Washington. Le “ingiuste decisioni riguardo a Gerusalemme”, ha sostenuto Hamas, avrebbero l’effetto di garantire ad Israele “una copertura dei suoi crimini, fra cui la ebraicizzazione della città e lo svuotamento della popolazione palestinese”. Ad aggiungere motivi di tensione, il ‘New York Times’ è tornato a evocare ieri un piano che i palestinesi credevano sepolto per sempre: l’invito a proclamare propria capitale Abu Dis, un rione situato a ridosso di Gerusalemme, in direzione di Gerico. Anche al-Fatah, come Hamas, ha affermato che la questione di Gerusalemme Est rappresenta una faccenda non negoziabile per i palestinesi. «Il riconoscimento Usa di Gerusalemme come capitale di Israele – ha avvertito Wassel Abu Yusef, un dirigente di al-Fatah – sarebbe una dichiarazione di guerra». Al fianco della serrata campagna diplomatica – nel corso della quale l’Anp ha anche chiesto il sostegno attivo della Lega araba e dell’Organizzazione di cooperazione islamica – sta intanto sorgendo una mobilitazione popolare sul terreno. Per domani gli attivisti politici di alFatah e di Hamas hanno avuto istruzione di tenersi pronti ad organizzare manifestazioni di protesta, idem i quadri del Movimento islamico in Israele. Per giovedì Hamas progetta peraltro di portare in piazza a Gaza decine di migliaia di sostenitori per celebrare il 30º anniversario della sua fondazione. A Ramallah e a Betlemme, più che collera si avverte meraviglia: “Nelle ultime settimane si parlava di un piano di pace a sui sembrava che gli Usa stessero lavorando”. Appunto.