Trecento metri per le bici attesi 28 anni
Dopo 28 anni è infine realtà. Settimana scorsa è stato aperto, a Tenero, un nuovo tratto di 300 metri di ciclopista che corre parallelo alla linea Ffs, completando la via ciclabile diretta tra Gordola e TeneroMappo-Minusio Muralto lungo la ferrovia. Un iter, quello che ha portato all’edificazione di queste poche decine di metri, alquanto laborioso, come ricorda Bruno Storni, presidente dell’Associazione ticinese traffico e ambiente (Ata). Si iniziò a parlare di questo raccordo alla fine degli anni Ottanta, nel 1989 per l’esattezza, «con la presentazione di due mozioni parallele, a Tenero e Gordola, che chiedevano la realizzazione di un tratto di 700 metri tra via al Fiume a Gordola e via Tre Case a Tenero per le due ruote. Volevamo una vera ciclopista e non la solita pitturata di una corsia ciclabile su una trafficata strada. Purtroppo la mozione fu respinta, ma fortunatamente il nostro tracciato bocciato dai Consigli comunali e osteggiato dai due Municipi fu poi ripreso a livello superiore, nel Piano viario locarnese e nel Piano direttore». Nel 1998 dopo un interminabile iter pianificatorio arrivò il credito di progettazione per la passerella sulla Verzasca, poi nel 2000 il messaggio per la realizzazione del primo tratto che prevedeva l’attraversamento della Verzasca con una passerella. Manufatto concluso, anche qui non senza interminabili discussioni, qualche anno dopo. Per il tratto mancante di 300 metri a Tenero, il Gran Consiglio diede l’incarico al Cantone e attribuì anche un finanziamento iniziale. Purtroppo di nuovo tempi lunghi. Storni sollecitò, tramite interrogazione al governo, il completamento del cantiere nel 2011. Risultato? «Finalmente dopo un altro ritardo di 4 anni, settimana scorsa il tratto mancante di 300 metri è stato aperto. Salutiamo con grande soddisfazione questo piccolo ma importante tassello di una rete ciclabile cantonale in divenire, che ora dovrà continuare sia verso est, a Gordola, mettendo in sicurezza il tratto al piede della montagna tra quest’ultimo paese e Cugnasco-Gerra, come pure in Viale Verbano a Muralto». Risolvendo anche – auspica in conclusione Bruno Storni – la zona del Debarcadero di Locarno, dove la convivenza tra ciclisti, automobilisti e pedoni non è sempre facile.