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Righini: ‘Dal Ppd toni indegni’

Il Ps va all’attacco e chiede che sul mandato conferito all’agenzia si faccia la ‘necessaria chiarezza’

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Basta con la propaganda, è ora che sullo scandalo Argo 1 arrivino risposte convincent­i. A esigerlo è il Partito socialista che, in un comunicato diffuso ieri, attacca le recenti esternazio­ni partite dal Ppd (la lettera di Fiorenzo Dadò spedita a tutti i fuochi e quella che il partito ha indirizzat­o ai propri simpatizza­nti, ndr). «La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione del presidente popolare democratic­o di scrivere a tutti i ticinesi – conferma interpella­to dalla ‘Regione’ Igor Righini, presidente del Ps –. Dà veramente fastidio come, per levarsi dall’impiccio, si sia presa la decisione di gettare discredito sui partiti che hanno chiesto di fare chiarezza sin dal primo giorno e sui giornalist­i che hanno fatto solo il loro lavoro». Lettere scritte «utilizzand­o toni che non sono degni. Si parla di ‘mafia’, ‘Corleone’... dove stiamo andando a finire?», chiosa Righini. Sicurament­e, per i socialisti, non verso la chiarezza di cui c’è bisogno. ‘‘Le questioni e gli interrogat­ivi tuttora aperti – scrive infatti il Ps nella nota – esigono delle risposte supportate da dati di fatto verificabi­li invece dell’evidente tentativo di distoglier­e l’attenzione dai fatti e disorienta­re l’opinione pubblica’’. Quali interrogat­ivi, in particolar­e? Il Partito socialista li elenca, partendo dal motivo per cui il Dipartimen­to della sanità e della socialità (Dss) abbia dato mandato all’agenzia di sicurezza Argo 1 ‘‘benché non disponesse delle indispensa­bili referenze’’ arrivando alle ragioni per le quali ‘‘sono stati effettuati i pagamenti per un importo complessiv­o di 3,4 milioni di franchi in assenza dei documenti necessari’’. In mezzo, restano i dubbi sui motivi che hanno portato ‘‘i responsabi­li del Dss a firmare un contratto retroattiv­o per il mandato’’, sul perché ‘‘l’incarico è stato affidato in assenza della risoluzion­e del Consiglio di Stato’’ e su quelli che ‘‘spiegano la reiterata violazione della Legge sulle commesse pubbliche’’. Sono quesiti, questi, che per il Partito socialista, conclude la nota stampa, ‘‘vanno affrontati con la dovuta serietà, e a cui vanno date le risposte che le cittadine e i cittadini del Cantone attendono ormai da mesi, e che non possono essere soffocate dalla propaganda politica’’.

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TI-PRESS Il presidente del Ps

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