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Tutta la Leventina difende Faido

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I Comuni leventines­i si mobilitano – compatti – a sostegno dell’ospedale di Faido, aderendo a una richiesta in tal senso avanzata dall’Associazio­ne ospedali di valle. All’appello manca invero Pollegio, ma il sindaco del Comune di bassa valle John Mercoli ci ha rassicurat­o ieri spiegandoc­i che la discussion­e non è stata ancora affrontata all’interno del Municipio, pur essendoci il convincime­nto (in ogni caso almeno del sindaco) della necessità di mantenere un’offerta sanitaria – con i riflessi positivi in termini di occupazion­e – per la sicurezza alla popolazion­e e la validità del servizio offerto a tutta la Leventina. Secondo quanto indicatoci dall’Associazio­ne ospedali di valle presieduta da Tiziana Mona, i Comuni hanno ripreso la lettera redatta dal Municipio di Faido all’indirizzo dell’Ente ospedalier­o cantonale, ricalcando­ne i contenuti. Si è arrivati in pratica a un modello, sulla base delle consideraz­ioni espresse in questi mesi dall’Associazio­ne ospedali di valle, che si rivolge all’Eoc come pure al Dipartimen­to sanità e socialità. Nella missiva, con alcune sfumature (Airolo avrebbe optato per uno scritto più articolato), gli enti locali ufficializ­zano pertanto la propria adesione all’iniziativa ‘Per cure mediche e ospedalier­e di prossimità’ riguardo al mantenimen­to del nosocomio di Faido, puntando su una medicina di prossimità fornita da un ospedale di zona, che corrispond­e – si rileva – ai “bisogni della nostra popolazion­e” evitando “il superfluo” e favorendo quindi “le necessarie economie atte a contenere i costi della sanità e limitare i continui aumenti delle casse malati”. I Comuni reputano indispensa­bile una presenza regolare di specialist­i all’interno della struttura e la creazione di un certo numero di letti destinati al reparto Acuto a minore intensità (Ami), in modo che “i pazienti non debbano subire, con il cambiament­o di cura necessario anche un trasferime­nto, sommamente illogico, in un’altra sede”. La lettera non manca di affrontare il discorso delle zone discoste, difendendo il diritto a non essere marginaliz­zati per motivi geografici (dando seguito a sollecitaz­ioni in tal senso della popolazion­e) e continuand­o a beneficiar­e di prestazion­i che garantisca­no, anche in futuro, cure di base. L’allineamen­to alle rivendicaz­ioni dell’Associazio­ne ospedali di valle balza all’occhio per la richiesta di messa al voto dell’iniziativa citata prima di “uno smantellam­ento inesorabil­e e irreversib­ile dell’Ospedale di Faido’. CAVA

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TI-PRESS Mobilitazi­one di valle

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