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‘Lugano, sto tornando!’

La titolarizz­azione di Culina a Zurigo non è un caso: ‘Finalmente mi sento come prima dell’infortunio’.

- Di Sascha Cellina

Ci riporta indietro nel tempo Antonini Culina. Per la prima volta dopo tanto, troppo tempo, nei suoi occhi rivediamo non ancora la luce, ma perlomeno un barlume di speranza e di quella positività che tanto ci aveva colpito nell’ottobre 2015, quando per la prima volta avevamo intervista­to un giovane (23 anni) approdato da poco a Cornaredo, ma che stava già facendo ammattire le difese della massima serie elvetica. Quattro gol e tre assist in otto presenze in quel momento, che diventaron­o dieci e otto (in 26 partite) alla fine di una stagione interrotta bruscament­e il primo maggio 2016, quando al 29’ del match di Cornaredo contro il Lucerna il suo ginocchio destro fece crack: rottura del legamento crociato anteriore e del menisco che segnò l’inizio di un calvario per il centrocamp­ista croato, che da quell’infortunio specifico si è ormai ripreso, ma che non è mai riuscito a tornare il giocatore di prima. «Ma stavolta è diverso, per la prima volta dall’infortunio mi sento davvero bene – ci confida il 25enne di Zara –. Durante la preparazio­ne e fino a un mese fa avevo sempre qualche problema a livello muscolare, ma in queste ultime settimane mi sento rinato, ho perso tre chili e per la prima volta mi sento come prima del lungo stop. Ho sempre lavorato bene e il ginocchio non mi faceva più male, ma mi mancava il ritmo. Ora finalmente non ho più problemi ed è tutto più facile, in allenament­o posso andare al cento per cento e le sensazioni giuste cominciano a tornare. Finalmente vedo la luce in fondo al tunnel». E non è certo un caso se domenica a Zurigo nel successo 1-0 sul Grasshoppe­r Pier Tami ha deciso di dargli una chance, schierando­lo dal primo minuto per la prima volta in campionato (è uscito al 57’)... «È stato un momento speciale, perché era passato davvero tanto dall’ultima volta. Sono contento della mia prestazion­e, anche se so che devo ancora crescere tanto. In campo mi sono sentito un po’ come la prima volta con la maglia del Lugano, con Zeman (il 12.8.2015 a Berna contro l’Yb, ndr). Ma è normale dopo così tanto che non giochi e non hai conti- nuità di partite, hai bisogno del tempo per ritrovare le giuste sensazioni e la forma migliore. In ogni caso, giocare titolare in una partita così importante è stata la conferma che ho lavorato bene, perché questa è una squadra con grandissim­a qualità e non è facile trovare spazio. È la dimostrazi­one che sono sulla strada giusta e saperlo mi dà tanta forza per impegnarmi ancora di più». Già questa sera a Bucarest Culina dovrebbe avere un’altra occasione... «Ho bisogno di giocare e ogni occasione è buona, per cui spero di farlo anche stasera. Peccato che non possiamo più passare il turno, ma dobbiamo prenderla come se fosse così, perché giocare in Europa è un privilegio da onorare e alla società farebbero comodo ancora un po’ di entrate».

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TI-PRESS/GIANINAZZI Stasera per lui potrebbe esserci una nuova occasione. ‘Ho bisogno di giocare’

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