Qui si vive d’aria
Sydney – In Antartide, dove l’acqua scarseggia, nel suolo c’è poco carbonio e la possibilità di produrre energia dal Sole è limitata dalla lunga oscurità invernale, i microrganismi hanno imparato a vivere d’aria. È lì infatti che riescono a scovare l’idrogeno, il monossido di carbonio e l’anidride carbonica di cui si nutrono. La scoperta dei ricercatori dell’università del Nuovo Galles del Sud, suggerisce nuove strade per cercare la vita anche sugli altri pianeti. L’Antartide è uno degli ambienti più estremi della Terra. Eppure queste aree così fredde, scure e desertiche ospitano comunità di microrganismi sorprendentemente ricche quanto a diversità. E questo proprio grazie ai meccanismi sviluppati durante la loro evoluzione, che permettono loro di “vivere di aria”. A questa scoperta i ricercatori sono arrivati analizzando il Dna dei microrganismi presenti nei campioni di suolo prelevati in due regioni orientali del continente antartico, entrambe veri deserti polari, privi di piante vascolari (cioè dotate di un sistema di vasi per condurre l’acqua). Attraverso il Dna hanno ricostruito il genoma di 23 microrganismi, tra cui quello di due gruppi di batteri finora sconosciuti e hanno visto che le specie dominanti nel suolo sono dotate di geni che permettono loro di risucchiare le tracce di gas dall’aria in quantità sufficienti al loro fabbisogno energetico. Un meccanismo che, secondo i ricercatori, può essere presente anche in altri ambienti estremi, poveri di nutrienti, come possono essere altri pianeti.