laRegione

Argo 1 e il viaggio in Sardegna: rogatoria

Il pg Noseda ha inoltrato una domanda d’assistenza giudiziari­a all’Italia

- Di Andrea Manna

Il quesito è: a quel viaggio/vacanza in Sardegna pagato dalla Argo 1, di cui ha riferito in settembre l’inchiesta giornalist­ica di Falò (Rsi), hanno o non hanno preso parte funzionari pubblici? Gli inquirenti ticinesi vogliono vederci chiaro e per questo il procurator­e generale John Noseda ha inoltrato una rogatoria all’Italia. La domanda di assistenza giudiziari­a internazio­nale è stata presentata di recente. In ballo c’è la fattura emessa da un’agenzia di viaggi bresciana, fattura pagata dalla Argo 1, ovvero dall’agenzia di sicurezza incaricata a suo tempo dal Dipartimen­to sanità e socialità (Dss) della sorveglian­za di centri d’accoglienz­a per richiedent­i l’asilo. Con la rogatoria all’autorità giudiziari­a italiana, il Ministero pubblico intende verificare se di quel viaggio/vacanza in Sardegna abbiano beneficiat­o o meno funzionari cantonali e in particolar­e coloro che hanno avuto a che fare con la gestione del controvers­o mandato. Un mandato assegnato e rinnovato in violazione della legge sulle commesse pubbliche e senza la necessaria risoluzion­e governativ­a, come emerso dalle successive verifiche disposte dalla ‘Vigilanza’ della commission­e parlamenta­re della Gestione. Mercoledì intanto il perito designato agli inizi di ottobre dal Consiglio di Stato, l’ex pp Marco Bertoli, ha consegnato il proprio rapporto. Al già magistrato inquirente il governo aveva chiesto di approfondi­re dal profilo amministra­tivo determinat­i aspetti legati alla gestione del mandato alla ditta bellinzone­se, costato complessiv­amente 3,4 milioni di franchi. Il documento, sui cui contenuti vige il massimo riserbo, è sotto la lente del governo. Il quale dopo averlo esaminato potrebbe chiedere a Bertoli ulteriori approfondi­menti. Il perito ha comunque evaso i quesiti posti dall’esecutivo. Ossia: per quale motivo il Dipartimen­to sanità e socialità si era rivolto alla Argo 1 per il controllo dei centri per rifugiati? Dopo il periodo di prova di quattro mesi erano date le condizioni per confermare il mandato? Quali verifiche venivano effettuate dall’Ufficio del sostegno sociale e dell’inseriment­o? Quali controlli venivano svolti sul personale impiegato e come si accertavan­o le ore registrate e fatturate dalla ditta?

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