laRegione

Ringhiare probabilme­nte non basterà

- Di Sascha Cellina

I tifosi del Milan ce l’hanno nel cuore, agli altri probabilme­nte sta in qualche altra parte del corpo che è meglio non specificar­e. Gennaro “Rino” Gattuso era infatti uno di quei giocatori che o lo amavi o lo odiavi e ovviamente ad amarlo erano i supporter rossoneri, a odiarlo tutti gli altri. Già, perché il centrocamp­ista di Corigliano Calabro non avrà forse avuto i piedi buoni (togliamo il forse), ma proprio per questo aveva qualcosa in più degli altri a livello di carattere, grinta, fame, determinaz­ione e chi più ne ha più ne metta. Tanto per intenderci, nel dicembre 2008 in Milan-Catania aveva subito la rottura del crociato del ginocchio destro nel corso del quarto minuto di gioco, ma nonostante ciò era rimasto in campo per tutto l’incontro. Un atteggiame­nto che ovviamente avrebbe fatto impazzire di gioia qualsiasi tifoso, che se le sconfitte può anche accettarle, di sicuro non sopporta di vedere i suoi beniamini senza mordente: perdere sì, ma non senza lottare. In questo Gattuso era il numero uno ed è quello che in fondo gli ha permesso di vivere una carriera di tutto rispetto, che lo ha visto vestire nell’ordine le maglie di Perugia, Glasgow Rangers, Salernitan­a, Milan – con cui tra il 1999 e il 2012 ha vinto di tutto, comprese due Champions League – e Sion, dove oltre a giocare ha ricoperto anche il ruolo di allenatore, affiancato dal ticinese Arno Rossini. Senza dimenticar­e le oltre 70 presenze con la Nazionale italiana, con la quale nel 2006 si è laureato campione del mondo. Uno tosto, insomma, forse il più tosto di tutti, ma che da un paio di settimane è sceso in campo in una partita che rischia di essere troppo dura anche per lui: quella che sta giocando un Milan che è ormai solo una brutta copia del club prestigios­o e vincente in cui giocava il calabrese, tanto dentro quanto fuori dal campo, con una società che anche con il passaggio in mani cinesi, più che successi, sta attirando dubbi. E l’impression­e è che anche con tutta la grinta del mondo, il destino di Gattuso sulla panchina rossonera sia già segnato e che il 39enne diventerà l’ennesima ex stella rossonera “bruciata” (come capitato con Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi) da una società sempre più alla deriva. Ringhia finché puoi, Ringhio...

 ?? KEYSTONE ?? La solita grinta
KEYSTONE La solita grinta

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland