Darwin fallisce, è bancarotta
I sindacati ribadiscono: ‘Intenti speculativi all’origine del grounding’. Lugano Airport Sa è intanto alla ricerca di un sostituto; Swiss e soprattutto SkyWork in pole position.
Decretato il fallimento della compagnia aerea: circa 250 i dipendenti colpiti. ‘Intenti speculativi all’origine del grounding’ per i sindacati. SkyWork in pole position per i voli su Ginevra.
Darwin Airline atterra definitivamente: tutti a casa. Con la prima neve sono cadute definitivamente anche le già flebilissime speranze di un rilancio della compagnia. Durante un’assemblea del personale è stato annunciato ieri infatti il fallimento, è stata revocata la moratoria ed è stata avviata la procedura di bancarotta: non sono arrivati i soldi promessi dal fondo tedesco 4K Invest. «Provo un’estrema amarezza – è il commento a caldo del presidente del Consiglio d’amministrazione di Lugano Airport Sa (Lasa), Emilio Bianchi –, sono quattordici anni di storia dell’aviazione in Ticino che hanno una fine ingloriosa. Un’amarezza dovuta anche ai tutti i dipendenti (250 circa, ndr) colpiti». L’amarezza dei vertici di Lasa si tramuta in «tensione, fortissima delusione e preoccupazione per il futuro» come spiega il segretario cantonale dell’Ocst Lorenzo Jelmini. Il sindacato ha ribadito la propria vicinanza al personale, mettendosi a disposizione per seguire le procedure e le rivendicazioni in ambito d’insolvenza, di disoccupazione e recupero crediti. Particolarmente critica è la situazione dei circa 70 dipendenti che operavano da Roma. «C’è una disgrazia nella disgrazia – aggiunge il sindacalista –, piloti e personale di volo hanno anticipato di tasca propria diverse spese (pernottamenti, pasti, ndr) che col fallimento non saranno esigibili con l’insolvenza». L’Ocst punta il dito contro il fondo, con un’accusa ben precisa: «Abbiamo il fortissimo dubbio che qui ci sia stata un’operazione speculativa, abbiamo delle informazioni in questo senso – svela Jelmini –: gli aerei sarebbero stati usati come garanzia su crediti esigibili». «Vorremmo capire – dice da parte sua Bianchi –, per tutela dei nostri diritti, di preciso cos’è successo, visto che in qualche mese si è distrutta una realtà economica in Ticino. Vogliamo sapere con quale finalità il fondo ha effettuato l’operazione e come mai siamo arrivati così rapidamente a questa situazione».
Non è escluso un fronte penale, per capire di preciso il ruolo del fondo tedesco e di Adria
«Anche i legami stessi del fondo con Adria dovranno essere attentamente vagliati – aggiunge il presidente –: gli aerei di Darwin sono stati utilizzati dalla compagnia slovena e mi risulta che una parte è ancora a Lubiana». La notizia è stata appresa magari con poco stupore ma con grande delusione anche dal sindaco di Lugano Marco Borradori, rappresentante dell’ente pubblico nel Cda di Lasa. «Oggi il vero dramma tocca le famiglie di chi rischia il posto di lavoro – afferma –. Nessuno credeva che Darwin potesse davvero riprendersi, l’impressione però è che in queste due settimane non abbiano fatto molto per continuare a ottenere la moratoria concordata. Quel che è successo è molto curioso, in negativo. Probabilmente si aprirà anche un fronte di analisi penale». Intanto, ‘Rft’ ha raccolto la drammatica testimonianza di un dipendente, preoccupato per il futuro: Se la bancarotta ha inevitabilmente lasciato molti con l’amaro in bocca, per i vertici di Lasa questa è anche l’occasione per ripartire. «Almeno adesso abbiamo chiarezza sulla vera situazione di Darwin – sostiene infatti Bianchi –. Questo ci permette adesso di prendere una direzione più chiara anche nella ricerca di un sostituto per quello che concerne il collegamento su Ginevra, attualmente la nostra urgenza, che è importantissimo per la piazza finanziaria». Il presidente auspica che il volo sia ripristinato già a gennaio, specificando però che «a seconda di chi vorrà farlo, ci sono dei tempi tecnici, che possono essere anche abbastanza lunghi». In pole position risultano essere Swiss, già partner di Lasa con voli su Zurigo. E soprattutto la bernese SkyWork. «Ci sarebbe la possibilità per la riassunzione di parte dei dipendenti di Darwin» è l’augurio di Borradori e, chissà, anche una nuova rotta verso la capitale. Il vettore di Berna, come anticipato da ‘Tio’, è alla ricerca di personale di volo. E chissà che il luogo di lavoro non sia Agno.