Multe per chi sgarra in campo
Giro di vite di Swiss Tennis contro chi scambia il terreno da gioco per uno da battaglia: ‘I problemi sono soprattutto nei tornei junior’. Dal 1° ottobre è in vigore il regolamento che prevede sanzioni anche in soldi, per chi non rispetta il codice di com
Giro di vite di Swiss Tennis contro chi non rispetta il codice di comportamento: “Problemi soprattutto nei tornei junior”. Ecco il nuovo sistema di sanzioni in vigore da ottobre.
Racchette scagliate come giavellotti o usate a mo’ di piccone; parole che è meglio non riportare ché insomma, anche nell’era dell’internet-sdogana-tutto, la buona educazione conterà ancora qualcosa; palline dentro le righe chiamate fuori. Sebbene non sia la regola – «anzi, la maggior parte dei tornei si svolge senza problemi», ci dice Karin Rosser –, assistere a scene poco edificanti, che col tennis (disciplina tradizionalmente per e di gentiluomini e donne) hanno poco o nulla da spartire, non è raro. Per rimettere in riga anche quella minoranza che scambia un campo da gioco per uno di battaglia, Swiss Tennis ha introdotto un nuovo regolamento, con cui di fatto si adegua alle norme esistenti da tempo a livello internazionale. In vigore dal 1° ottobre e inviato agli oltre cinquantamila tesserati in Svizzera, prevede un doppio sistema di sanzioni, che da un lato tocca il portafogli e dall’altro può portare fino alla sospensione dai tornei. La mossa della federazione nazionale contro gli indisciplinati non è dettata da un incremento dei casi, indica alla Regione la responsabile del Dipartimento competizione a Swiss Tennis. «Il numero di episodi problematici è pressoché stabile e i motivi suppergiù i medesimi». A preoccupare è semmai l’età di chi prende il codice di condotta alla leggera o non lo prende affatto. In effetti le situazioni incresciose si verificano soprattutto nei tornei junior. Uno dei motivi con cui si possono spiegare gli atteggiamenti che da competitivi debordano nell’esagerazione, «è probabilmente la classifica. Più è alta e più ragazzi e ragazze vogliono ulteriormente migliorarla. La pressione in tal senso porta taluni a eccedere». Aspetto tutt’altro che irrilevante è il fatto che si giochi senza arbitro. «Sono gli stessi ragazzi a dover prendere le decisioni in campo. Compreso giudicare dentro o fuori dal rettangolo di gioco le palline. È in quest’ambito che si riscontrano i problemi maggiori. Non dico che il comportamento antisportivo sia sempre furbizia o malafede. Conta molto l’esperienza e un adulto ne ha indubbiamente di più rispetto a un ragazzino».
‘Il ruolo dell’official è fondamentale’
Per sensibilizzare proprio i giovani, s’è pensato a un sistema di punteggio da affiancare alle sanzioni pecuniarie; «poiché le multe vengono pagate generalmente dai genitori e ciò impedisce ai ragazzi di prendere davvero coscienza della penalizzazione. Se invece ogni scorrettezza è punita anche con punti e se, accumulandone un certo numero (dieci), scatta il divieto di iscriversi ai tornei, sono probabilmente più spronati a comportarsi meglio, se non vogliono restare fermi». Con l’introduzione del catalogo di multe e sanzioni, Swiss Tennis mira a un altro obiettivo: far prendere conoscenza del regolamento, che pur esiste da molto tempo. Un regolamento che forse nemmeno tutti i giocatori, genitori, accompagnatori o coach conoscono; e secondo il quale «un direttore di torneo già prima aveva la facoltà di riprendere un giocatore. Il problema era che la ramanzina non aveva nessun seguito e non comportava alcuna sanzione. Ora la federazione svizzera dispone di un sistema centralizzato, grazie al quale verrà a conoscenza di ogni episodio scorretto; e potrà prendere i relativi provvedimenti». Il compito di dare ammonizioni ufficiali ai giocatori indisciplinati spetta ai direttori dei tornei, i quali riporteranno nel programma di tornei Advantage ogni episodio scorretto accaduto durante un match. A ogni violazione del regolamento corrisponde una sanzione, multa e punti di penalità; ogni punto è valido un anno dal momento in cui è emesso e a dieci scatta la sospensione della licenza per tre mesi a decorrere dal giorno in cui viene pronunciata. Per tale durata al giocatore è vietato partecipare alle competizioni in Svizzera. Al rientro gli sono detratti i dieci punti; ma se ne aveva totalizzati di più, quelli in eccesso restano validi fino alla scadenza dell’anno da quando erano stati inflitti. Diventa ancor più fondamentale il ruolo dell’official, «che sappiamo non essere semplice poiché preso da diversi compiti: visionare molte partite contemporaneamente su vari campi, amministrazione e via dicendo. I direttori di torneo operano in base alla propria personalità e non tutti hanno le caratteristiche per imporsi sui giocatori. Anche per questo Swiss Tennis ha accompagnato l’introduzione del regolamento con un’azione di coaching dedicata agli official: ogni weekend il responsabile della federazione per la loro formazione segue un torneo, al termine del quale dà un feedback sull’operato del direttore, per apportarvi eventuali miglioramenti. Ovviamente questa persona non può arrivare dappertutto; ma lo scopo è che tutti agiscano allo stesso modo nel far rispettare il codice di condotta. Basta con direttori intransigenti e altri che, invece, chiudono non solamente uno ma anche entrambi gli occhi».
‘Non è più ammissibile che ci siano ragazzi che si possono permettere di comportarsi male’
Il codice di comportamento rispecchia quello del circuito ‘pro’, «perché nemmeno i migliori al mondo possono agire come pare loro. In sostanza, i direttori di torneo fanno ciò che a livello internazionale fa l’arbitro di sedia. L’ammonimento ufficiale non scatta alla prima infrazione, ma se la scorrettezza si ripete, l’official deve entrare sul campo e notificarlo chiaramente al giocatore. Tutti gli official – tiene a sottolineare Karin Rosser – devono sentire la responsabilità di dirigere un torneo. È fondamentale che si preoccupino di ciò che accade dentro e fuori dai terreni da gioco; e non unicamente degli aspetti amministrativi». Testimoni di scene poco edificanti sono spesso i genitori, che però non sempre sanno come comportarsi; vuoi per non interferire, vuoi per non apparire eccessivamente protettivi nei confronti dei propri figli. «Genitori o spettatori che ritengono che un official non intervenga come dovrebbe in caso d’intemperanza di un giocatore, devono rivolgersi allo stesso direttore, informandolo delle scorrettezze cui assistono. È essenziale che si sentano in diritto di esprimere il proprio scontento, in relazione al comportamento disonesto di un giocatore. Perché il regolamento del tennis in Svizzera non consente modi di fare sleali e non è giusto che ci siano ragazzi che si permettono di comportarsi male». Conoscere e rispettare le regole ha inoltre un aspetto educativo, anzitutto per i giovani; che è pure uno degli obiettivi cari a Swiss Tennis. «Se un giocatore è sicuro che non ci sono conseguenze, sarà probabilmente portato a non correggere mai il suo agire, sicuro di passarla liscia». Ed è proprio per dare un giro di vite ai recidivi, chi cioè di intemperanza e non rispetto fa un ‘modulo di gioco’, che sono pensate le sanzioni; e non per bacchettare chi si lascia andare estemporaneamente a uno scatto d’ira o frustrazione.